SAPONARA, Sfida ai fantasmi del passato e ad un vecchio amico
Quella di sabato al Franchi non sarà una partita come le altre per alcuni dei protagonisti in campo, le cui storie personali si intrecciano con gli avversari e la squadra che si troveranno di fronte. C’è Giacomo Bonaventura, che al Milan ha vissuto gran parte della sua carriera contribuendo a tenere a galla i rossoneri in uno dei periodi più bui del club, c’è poi Stefano Pioli, legato a Firenze da una serie di ricordi segnanti condivisi con giocatori e città che hanno il proprio fulcro nella tragica scomparsa di Astori. C’è soprattutto la storia di Riccardo Saponara, che si lega forse più delle altre al confronto di domani sera, dove si troverà di fronte una squadra ed un allenatore che hanno sancito i due punti focali della sua carriera.
“Da piccolo il Milan era la mia squadra del cuore. Kakà era il mio idolo e facevo le trasferte con mio papà da tifoso milanista” queste le dichiarazioni dell’allora ventitreenne Riccardo, sbarcato al Milan nell’estate del 2013 con la nomea di “nuovo Kakà”, marchio che gli rimarrà addosso e lo condizionerà in un’esperienza piuttosto negativa: in rossonero 8 presenze in un anno e mezzo, qualche sprazzo di alta classe ma tanti problemi sia fisici che di adattamento ad un livello che non sembrava competergli. Tornato ad Empoli viene rilanciato da Sarri e Giampaolo e la Fiorentina decide di puntare su di lui. In una piazza esigente e ambiziosa Saponara arriva alla corte di un allenatore che sembra non avere molta fiducia in lui e pare palesare nuovamente le difficoltà di competere ad alti livelli. L’annata è squarciata dal dramma della scomparsa di Davide Astori, che compatta squadra, staff e città e porta i viola a giocare gli ultimi mesi del campionato come una squadra in missione per l’onore del proprio capitano. Di quella squadra Saponara sarà gran protagonista ed il mister che deciderà di ridargli fiducia sarà proprio Stefano Pioli, l’allenatore che prima di Italiano ha puntato più su di lui negli ultimi anni.
Quella tra Stefano e Riccardo è un’intesa che va al di là di quella professionale; la difficoltà ha unito due persone che sembrano fare della sensibilità e dell’empatia i loro tratti distintivi. Milan e Pioli, o meglio la grande occasione mancata e colui che gli ha teso la mano nel momento di maggior difficoltà: quello di domani sarà un incontro dall’alto voltaggio emotivo per il numero otto viola.