LA TRASFORMAZIONE
Minuto numero sette di Chievo-Fiorentina. Birsa porta su la sfera nella trequarti viola, allargando sulla destra, dove si è proposto Pellissier. Cross in area dello storico centravanti clivense che, nel traffico, arriva dalle parti di Carlos Sanchez. Il difensore colombiano controlla la sfera, alza la testa, e si appoggia poco più avanti per far ripartire l'azione. Il tutto come se non fosse nel traffico dell'area di rigore. È proprio questo, oltre ad una capacità aerobica e muscolare che merita di essere sottolineata, l'ingrediente segreto che deve aver conquistato Paulo Sousa. Il tecnico portoghese ci ha lavorato nelle ultime settimane, e nelle ultime due gare ha dato il via all'esperimento definitivo, collocando il colombiano terzo a destra in difesa.
Dev'essere una prerogativa di Sousa quella di misurare le sue novità in esordi complicatissimi. Se non basta forse aiuteranno le parole "Federico Chiesa", "titolare" e "Juventus Stadium" in sequenza. Al ritorno con i bianconeri, protetto dalle mura amiche, Sousa ha misurato la bontà del suo esperimento lanciandolo dal primo minuto. La risposta è stata ottima, e così la cosa è stata riproposta con il Chievo. Al termine della sfida contro i clivensi è dunque possibile ribadire i complimenti per la prova difensiva del colombiano, che inoltre aiuta, grazie alla sua abilità di palleggio da centrocampista, la squadra a gestire il pallone con lucidità anche nelle situazioni più spinose. Soltanto i prossimi impegni sapranno dirci se Sanchez sarà riproposto da difensore centrale con continuità da Sousa anche nelle prossime settimane, o se quest'ultimo tornerà a pescare nella numerosa lista di difensori a sua disposizione, con i vari Tomovic, De Maio e Salcedo alla finestra. Nel frattempo, a partire dai capelli - con il ricciolone che ha lasciato spazio alle treccine - la trasformazione di Sanchez è stata avviata.