IL SOLITO E L'INSOLITO

03.12.2012 00:25 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
IL SOLITO E L'INSOLITO
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In tanti, stanotte a Firenze, hanno sperimentato la crudezza della realtà, soprattutto quando ti rendi conto che "non sempre si può vincere". E se sul fronte politico, nella zona del "Franchi" regnava più l'aria della sconfitta, su quello sportivo è giusto sottolineare subito che il pareggio con la Sampdoria è tutto sommato un risultato positivo. Perchè ai viola mancavano pezzi importanti, soprattutto in attacco, perchè la gara si era messa malissimo dopo l'autogol di Rodriguez, e perchè qualche piccola sbavatura nei meccanismi di Montella prima o poi poteva anche emergere. Così non fosse stato, i viola non sarebbero indietro di sei lunghezze dalla Juve.

Dunque il punto arrivato contro i blucerchiati non può e non deve essere preso come un passo indietro, ma semmai come una nuova dimostrazione di carattere e personalità. Doti già intraviste a Torino, nel recupero del risultato con i granata, e confermate anche quando la Fiorentina si è fatta prima agganciare e poi superare dai doriani nella ripresa. A questo aspetto, poi, vanno sicuramente aggiunti i soliti risvolti positivi. La squadra viola non snatura mai la ricerca del gioco (e finchè Pizarro giocherà non c'è di che temere, anche quando cala il fenomeno Borja) e rafforza la propria predisposizione a segnare su calcio piazzato, non necessariamente con gli attaccanti, ma con ben sei centri arrivati dal reparto difensivo (4 gol Rodriguez, 2 Savic, 1 Roncaglia).

Tra le altre "solite" note del dopo gara, ma non per questo piacevoli, ci sono da registrare il consueto cartellino giallo rimediato da Pizarro (dei tanti, quello di ieri, sembra pienamente meritato, e lo stesso "Pek" forse dovrebbe regolarsi), una certa sterilità offensiva alimentata dalle incertezze di El Hamdaoui e Mati Fernandez (che a sua voltà darà vita al consueto ritornello sul bisogno di una punta a gennaio) e l'ennesima direzione di gara nella quale, nel dubbio, si fischia a sfavore della Fiorentina. Impossibile, del resto, sorvolare più di tanto sul non secondario aspetto di un rigore non concesso alla Fiorentina che, tra il fallo ai danni di Mati e quello di mano in area doriana, poteva di certo scapparci. 

E di solito ci sarà anche il dibattito su Viviano. Perchè anche in questa settimana c'è da aspettarsi un nuovo balletto di posizioni sulla prova del portiere. Non impeccabile sulla respinta centrale nel primo tempo, o sull'uscita mancata in occasione dell'autogol, ma assolutamente presente sul tentativo di Icardi nella ripresa. Gioverà, allora, considerare nella discussione che di insolito, contro la Samp, c'è stato un secondo tempo a tratti svagato della retroguardia gigliata. Ad esclusione di Savic, insolitamente bomber con una doppietta, nè Tomovic nè Rodriguez sono parsi impeccabili, e soprattutto sui due gol sono stati soprattutto loro a non aiutare Viviano. Buon per tutti che, alla fine, la classifica resti più che positiva in attesa della difficile trasferta di Roma. Perchè anche dopo il pari con la Sampdoria, la Fiorentina resta la solita "squadra rivelazione" in lotta per l'Europa. E dunque l'ottimismo non può venire meno.