I PIENI POTERI DI PANTALEO CORVINO
La linea è stata condivisa dai piani alti, e anche da quelli altissimi. Lo stesso Diego Della Valle, in effetti, pur insoddisfatto per la sconfitta rimediata lunedì sera a San Siro dall'Inter, ha apprezzato la reazione della squadra nel secondo tempo, sposando di fatto la volontà societaria di continuare con Paulo Sousa. Un concetto che Corvino aveva già espresso alla vigilia della partenza per Milano, e che sia ADV che Cognigni avevano condiviso con il d.g. dopo che le dichiarazioni di Sousa avevano elettrizzato l'intero ambiente viola.
I pieni poteri di Pantaleo Corvino si sono manifestati anche così, dopo aver a lungo spinto per il ritorno di Giancarlo Antognoni (e sotto questo profilo il cerchio si sta chiudendo e si chiuderà a breve) e dopo aver cambiato anche la strategia comunicativa della società di fronte alle problematiche del campo. Prima rispondendo parola per parola alle lamentele della Roma di qualche mese fa per la sfida persa al Franchi, e poi rilanciando il fastidio per l'arbitraggio di Damato a Milano.
"La squadra ha avuto un passaggio a vuoto nel corso dei primi venti minuti, l'arbitro purtroppo per tutta la partita" ha detto Corvino a caldo, proprio mentre la Fiorentina decideva di non far parlare i giocatori in zona mista. Una decisione, come detto, alimentata anche dalla volontà di difendere a 360 gradi tutto il gruppo sportivo, dal tecnico fino all'ultimo dei calciatori. In attesa che a gennaio le sue idee si tramutino in trattative, così come del resto accaduto in estate, il d.g. si schiera a difesa della sua rosa, d'altronde è tornato a Firenze anche e soprattutto per esercitare pieni poteri.