BOA, MAI COSÌ POCO IN CAMPO: MA MONTELLA CI CREDE

12.10.2019 11:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
BOA, MAI COSÌ POCO IN CAMPO: MA MONTELLA CI CREDE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Nel secondo gol realizzato da Kevin-Prince Boateng a Pistoia su calcio di rigore c’è un po’ di tutto: freddezza (perché dal dischetto non sai mai come può andare), classe (perché non è da tutti spedire il pallone all'incrocio) ma anche un pizzico di rabbia (più che un tiro è stato un bolide quello che è andato a infrangersi sotto la traversa). Ecco, nella rete del Boa si rispecchia il giusto mix di emozioni che sta provando in questo momento il ghanese, che in estate aveva accettato il progetto della Fiorentina convinto dal fatto che, davanti a sé, avrebbe avuto non solo un ruolo di “educatore” verso i calciatori più giovani (e questo, raccontano i ben informati all’interno del centro sportivo, lo sta facendo alla perfezione) ma anche molto più spazio in campo.

MAI COSÌ POCO - Niente da fare su questo fronte, almeno per il momento. Visto che gli appena 150’ disputati in Serie A fino ad oggi raccontano come Montella abbia scelto di percorrere altre vie, che non includono l’utilizzo dell’ex Milan. Una novità assoluta per Boateng, che mai negli ultimi anni si era dovuto confrontare con un minutaggio così basso: un anno fa dopo i primi sette turni di campionato, KPB con la maglia del Sassuolo poteva vantare già 507’ in campo e tre gol, con ben sei partite giocate da titolare. Ma ottimi numeri erano stati messi insieme anche l’anno prima, quando con l’Eintracht Francoforte Boateng aveva inanellato dopo le prime sette giornate un solo gol (come adesso) ma ben 482’ sul terreno di gioco. Nulla a che vedere con l’utilizzo con il contagocce che lo sta vedendo protagonista in riva all’Arno (guardando a ritroso, anche nella stagione 2016/17 con il Las Palmas i minuti in campo erano stati 248 a metà ottobre).

QUESTIONE DI TEMPO - Montella tuttavia preferisce tenere un profilo basso sull’argomento, senza esasperare i toni o chiudere direttamente la porta in faccia all’attaccante (“Sono molto contento della reazione di Prince, so bene che lui non può essere felice quando non gioca. Però ha dato risposte importanti: anche in allenamento partecipa molto dando consigli ai più giovani” ha raccontato ieri a Pistoia) anche perché sa bene che non appena verrà varato il nuovo modulo con una punta, Boateng potrebbe essere pronti-via il terminale offensivo di riferimento, in attesa di tempi più proficui per Vlahovic e che che Pedro ritrovi la forma migliore. È solo questione di tempo.