ALLENIAMOLI A SPAZZARE
Ci sono dei dogmi ai quali è difficile trasgredire, un credo calcistico basato su certezze, stile e bel gioco ma arriva il momento in cui, alla faccia della leziosità e forse anche della presunzione, occorre buttare via un pallone che brucia. Godiamo tutti nel vedere il tiki-taka, ci esaltiamo con le giochesse, ma a volte pare che i calciatori della Fiorentina recitino in coro “non possiamo calciare via la palla in malo modo perché la nostra religione ce lo vieta”! Sono considerazioni che schiumano rabbia per quanto visto e subito ieri sera al Franchi contro il Parma. Non si può rovinare una partita, recuperata con tanta fatica, all’ultimo istante di gioco.
Parrà anche poco elegante sparare la palla in tribuna, ma a volte è utilissimo ai fini del risultato.
Se proprio è difficile, per le caratteristiche dei nostri uomini, alleniamoli a spazzare di brutto e forse qualche volte ci tornerà comodo. Il possesso palla, che piace veramente a tutti, che ci fa sentire padroni del campo, fa aumentare le percentuali nei tabellini delle statistihe ma non i punti in classifica.
La partita era iniziata male, con un assetto che sembrava “sparpagliati per il campo” alla ricerca del gioco perduto, lontani parenti dei calciatori visti a Milano dove, nonostante il risultato balordo, la Fiorentina aveva imposto, per la maggior parte del tempo, il proprio gioco ai nerazzurri. Resta sconcertante la doppia faccia dei Viola che, stranamente, gioca meglio in trasferta che non in casa e, se si toglie San Siro dove la storia dice, è difficilissimo per noi vincere, avevamo portato a casa il bottino pieno sia da Genova che da Bergamo.
Nella ripresa Montella ha tirato fuori dal cilindro un coniglio spelacchiato, molto tatuato e bistrattato da tutti, lontano da tempo dal campo e che si è rivelato una scossa per tutta la squadra: Manuel Vargas entra e stravolge il destino viola! Nemmeno nelle più rosee aspettative, o nella scenografia di un film a lieto fine, ci saremmo aspettati tanto. Velocità e cross, come ai vecchi tempi e gol che porta in vantaggio la Fiorentina. Delirio sugli spalti, battute e sfottò all’insegna dei futuri brindisi che il peruviano, e tutti noi, avremmo fatto stasera lasciando lo stadio!
Ma quando pensi che hai svoltato la serata, arriva la fregatura del pareggio all’ultimo secondo. Nessuno ci voleva credere. Dobbiamo stare più attenti e, come detto all’inizio, non specchiarsi troppo e all’occorrenza essere più operai e meno artisti.
Va sottolineato che siamo decisamente spuntati perché, oltre all’infortunio di Gomez, abbiamo perso dopo poco anche Giuseppe Rossi e il problema dell’attacco si fa pesante. Stiamo pagando già un prezzo alto per le assenze di personaggi determinanti per la Viola. Mai come in questo momento si è percepita l’importanza del nostro capitano Pasqual che, dopo la sua uscita a Milano, ha lasciato la fascia sinistra orfana, oltre che della sua presenza, anche della sua esperienza. Non ce ne voglia Alonso, che ha un cognome sprint, ma in campo deve ancora crescere molto. Come lui tutte le seconde linee che, purtroppo, in alcuni momenti sembrano anche di categoria inferiore.
La Signora in viola