Stessa Fiorentina, stesso atteggiamento e stesso tecnico perché Vanoli resta al suo posto. Ma di questo passo la serie B è inevitabile (e meritata)
Un altro passo indietro e come sempre sta accadendo dall’inizio dell’anno ancora più doloroso. Almeno per i tanti che avevano invaso il Tardini speranzosi di rivedere la Fiorentina di sette giorni fa. Chi s’illudeva che la cinquina sull’Udinese potesse aver sbloccato la Fiorentina (i più ottimisti a esser onesti) resta a bocca aperta di fronte alla solita squadra incapace di dare un senso al proprio calcio (sempre che ne esista uno al Viola Park, dove gli allenamenti non regalano nessuna certezza alla squadra). Persino svagata per non dire svogliata, la squadra di Vanoli in quello che è un altro esame (quasi) a scena muta.
Nessuna idea, nessun gioco, poche occasioni
Il repertorio viola a Parma, anche oggi, ripropone tutte le ombre di una squadra assemblata in modo terribile in estate. Mandragora e Ndour non danno il minimo sostegno a Fagioli, che pare il solo interessato ad alimentare la manovra, mentre davanti Gudmundsson torna evanescente con Kean che gioca regolarmente da solo,. Infine la difesa conferma le solite fragilità incassando il vantaggio di Sorensen e rischiando pure su Pellegrino. Insomma anche oggi salvare qualcuno è un'impresa.
L’atteggiamento giusto è quello del Parma, non dei viola
Quella che doveva essere una sfida da affrontare con il coltello tra i denti diventa l’ennesima passerella per gli avversari dei viola, perché il Parma non fa molto per impressionare ma alla fine porta a casa i 3 punti perché è più precisa dei viola, perché ha più voglia, e perché semplicemente tira di più. D’altronde quando la Fiorentina si riversa in avanti Kean è il primo a voler fare tutto da solo, e se dai confronti interni doveva nascere un nuovo spirito di gruppo siamo sempre a osservare un’accozzaglia di calciatori che tutto sembra fuorché una squadra.
L'attesa per Paratici
Interrotto il ritiro post Udinese, per la Fiorentina comincerà una nuova settimana in avvicinamento al match interno contro la Cremonese quando c’è da augurarsi che Paratici possa già aver avviato il suo nuovo incarico. La stasi in cui regna il club, già corso a confermare Vanoli, non sembra sufficiente ad avviare rivoluzioni immediate, seppure i 90 minuti di Parma al cospetto dei soliti impagabili tifosi siano soltanto lo specchio di una Fiorentina ancora allo sbando. Ma soprattutto incapace di porre un freno alla discesa verso una serie B che partita dopo partita rischia di diventare sempre più meritata.
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