VIDEO, Il calcio di Baldini a Di Carlo
Due allenatori che, in piedi, a pochi metri l’uno dall’altro, si insultano: è accaduto, pur in una carenza di stile e di spessore, diverse volte. Quello che mai si era materializzato era l’aggressione fisica di un allenatore verso un altro: ecco il primo record, allora, di cui arrossire perché le istantanee del Tardini, con il calcio nel sedere che Baldini, massese doc, ha rifilato a Mimmo Di Carlo, ex bandiera del Livorno da calciatore, hanno subito fatto il giro del mondo, facendo arrabbiare non solo la dirigenza etnea, nuovamente nel mirino dopo gli eventi accaduti lo scorso febbraio, ma anche Lega e Federcalcio. Baldini e Di Carlo: l’uno ritrovava la serie A dopo una vita. L’esonero di Zamparini, a Palermo, lo aveva segnato. Qualche apparizione televisiva, la solita verve toscana: scarsa diplomazia, la voglia e il pregio, in talune occasioni, di essere schietto, originale, vero. Di Carlo era all’esordio: una vita passata in provincia, prima da giocatore, a Vicenza, poi da tecnico, quasi riuscendo a rilanciare in serie A un club storico come il Mantova. Siparietto da condannare: prima parole di scherno, poi parolacce, davanti quasi agli occhi divertiti degli inservienti del Tardini. Il tecnico toscano pagherà ora di tasca propria: subendo una dura squalifica, la multa che il Catania gli affibbierà e i cori di scherno dei tifosi avversari, alla prossima occasione. «Non abbiamo dato di certo il buon esempio, c’è da vergognarsi: mi scuso con tutti, ma il primo a doversi scusare è il signor Baldini». Mimmo Di Carlo commenta, in maniera tutto sommato pacata, l’episodio che farà parlare per diversi giorni. «Dopo tante parole, di certo non abbiamo dato il buon esempio - ha detto Di Carlo - penso al fatto che ci guardano tanti bambini. Ripeto, io chiedo scusa. Ma dovrebbe farlo soprattutto lui. Cosa è accaduto? Dopo la sua espulsione mi sono avvicinato e lui mi ha mandato a quel paese. Io ho fatto altrettanto dopodichè mi ha colpito con quel calcio».
Di vergogna parla anche il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi. «Penso ci sia da vergognarsi. Se fosse il mio mister lo caccerei. Noi dobbiamo essere un esempio in questo mondo. Se non parte da noi, poi non possiamo dire niente ai tifosi». Esternazioni che non sono piaciute molto all’altro presidente, il catanese Pulvirenti, datore di lavoro di Baldini. «Non è il suo allenatore. Non mi pare ci siano questi estremi. Non è un gesto bello, la razione è sicuramente sbagliata e sarà pentito di quello che ha fatto, ma non credo toccasse a lui dire quello che Baldini doveva fare. La reazione non è stata giusta, siamo uomini, può accadere ma non esageriamo. Siamo uomini di sport, chiudiamola qua e andiamo avanti».
Ma il presidente siciliano anticipa che il tecnico massese sarà multato. «Nessuno si può permettere di fare un gesto simile, la regola vale anche per Baldini che verrà multato. Ho parlato con lui - aggiunge Pulvirenti -, è un episodio plateale, ha sbagliato, ma è un uomo e può succedere. E’ stato provocato, ma la sua reazione è stata esagerata». «E’ un errore, anche se non mi sentirei di unirmi a quanti voglio condannare quell’episodio. Lì per lì mi sono messo a ridere - ha commentato Renzo Ulivieri - è un pò un episodio da Ridolini. Poi però uno ci pensa, e lo classifica tra gli errori. I due hanno di sicuro sbagliato». Lapidario il commento del presidente del Palermo Maurizio Zamparini: «Baldini pensava di essere ancora all’osteria e non sul campo da gioco».