SERIE A, Quelli che dribblano, il fascino del talento
La riscoperta dei virtuosi, di chi dribbla, salta l’uomo, creando la superiorità numerica in attacco, unico modo per avvicinarsi con successo alla porta avversaria. L’arrivo di Ronaldinho conferma l’andazzo: a tutte le latitudini, nella prossima serie A, su e giù per lo Stivale, abbonderanno, in ogni squadre, i giocatori di grande classe, dotati di scatto e, soprattutto, di un convincente repertorio di finte, giocate, percussioni. Possono involarsi, aprire le difese avversarie. Ispirando o concludendo. Oppure subire fallo, magari dal limite. Guadagnando punizioni da trasformare: anche i piccoli clubs sono tatticamente organizzati e segnare su palla inattiva può costituire una bella alternativa. Ronaldinho, Kakà, Pato: il Milan sarà il regno della fantasia. Guizzi, accelerazioni al potere: Ancelotti sa che ogni partita potrà essere risolta con una invenzione dei tre solisti, qualora la manovra di squadra stenti ad appalesarsi con successo. Del Piero trascinerà la Juve, magari attivando Amauri, un altro che è capace di far saltare ogni equilibrio. La carta di riserva Ranieri ce l’ha e si chiama Giovinco, uno che con la palla tra i piedi, incuneandosi e dribblando, può pure passare in un pertugio. Un tempo i fantasisti, coloro che, con la testa bassa, dribblavano, involandosi da soli, erano guardati come il fumo negli occhi dagli allenatori. Pareva costituissero un oltraggio all’idea di collettivo e di squadra. Ora non più, i dribblomani servono come il pane per schiodare risultati, alterare gli equilibri.
Confezionare occasioni lucenti grazie ad uno spunto. L’Inter avrà in dotazione Ibrahimovic, Mancini, in panchina Jimenez, mica ruota di scorta. Tutta la nuova serie A si è attrezzata. Giocatori di grande fantasia: d’accordo muoversi in campo su schemi oliati ma l’estemporaneità riguadagna consensi. Lavezzi e Russotto per il Napoli, Zarate, Pandev e Foggia per la Lazio. Baricentro basso per tutti, un problema per i difensori arginarli. Mutu, Jovetic e Santana le opzioni di Prandelli. Marino, a Udine, si coccola Di Natale, Quagliarella, Langella e il cileno Sanchez. Mazzarri ha Cassano, un altro capace di far saltare il banco. Il rumeno Dica e Mascara per il Catania. In riva allo Stretto c’è Brienza, Gasbarroni per il Genoa, Rosina per il Toro, Locatelli per il Siena. Doni e Ferreira Pinto a sostenere l’Atalanta. Miccoli, Cavani, De Melo a Palermo.