PRANDELLI, Si coccola la sua Italia
Non ci sarà voluto tanto a Prandelli per capire di aver trovato spirito ed entusiasmo. Non ci sarà voluto tanto neanche per capire, qualora non fosse già abbastanza scontato alla vigilia, che le Far Oer potessero mettere in dubbio la qualità di questa nuova Italia. Resta il fatto, che di scontato, non esiste nulla. Anche perché nel 2007 i nordici si presentarono più combattivi di quanto non visto ieri sera.
Il 5-0 di Firenze ha detto tanto, sia su una qualità ritrovata a centrocampo con Pirlo e Montolivo nuovamente decisivi, sia su una spinta riacquistata, data, anche, da quell'Antonio Cassano che tutta Italia voleva ai mondiali. Lui, FantAntonio non guarda indietro, pensa solo al presente, due gol in due partite, e al massimo a quel futuro che assicurano sia nelle sue mani.
Destro straordinario e poi dritto sotto la tribuna, davanti alla moglie Carolina e a un suo illustre predecessore: quel Roberto Baggio che non lo ha eletto formalmente come erede, ma che ha riconosciuto come il numero 10 vesta perfettamente addosso al gioiello di Bari vecchia.
Tanta, comunque, la determinazione di questa Nazionale. Determinazione ritrovata, anche da chi come Gilardino non segnava dal novembre scorso, assistito su calcio d'angolo da Pirlo, ancora decisivo con le sue traiettorie. Un'opportunità in più quella dei calci piazzati per raggiungere il gol, cercato, tanto, nelle ultime uscite e trovato, finalmente, in abbondanza, contro le piccole Far Oer.
Ora può dirsi soddisfatto Prandelli. Un bel risultato il suo, ottenuto nella città che più di tutte lo ha visto crescere come allenatore, quella Firenze che è stata il suo punto di partenza e, da oggi, di ripartenza.