IVANOVIC, L'uomo che non ti aspetti

09.04.2009 14:32 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: gazzetta.it
IVANOVIC, L'uomo che non ti aspetti
FirenzeViola.it

Branislav Ivanovic ha deciso Liverpool-Chelsea. Branislav Ivanovic, l'uomo che non ti aspetti. Ed è meglio non aspettarlo, questo ragazzone serbo di 25 anni, perché quando lo aspetti finisce che non arriva mai. Chiedetelo al Milan: nella scorsa estate, i rossoneri avevano puntato decisamente sul nativo di Sremska Mitrovica per ringiovanire la difesa. L'avevano notato al Torneo delle Ferrovie di Mosca, quando era andato in gol in un inglorioso Chelsea-Milan 5-0 e poi si era ripetuto col Real Madrid, impressionando anche in fase di copertura. Sembrava pronto per Milanello, perché in metà stagione con la maglia dei Blues non aveva messo piede in campo e voleva lasciare Londra. Sembrava fatta, perché i rossoneri avevano un posto da extracomunitario ancora disponibile e perché Shevchenko (allora in maglia Blues) tesseva le lodi del compagno. Sembrava. Invece niente, nulla di fatto. Ivanovic è stato blindato al Chelsea da Felipe Scolari, che voleva un altro centrale di alto livello da aggiungere a Terry, Carvalho e Alex. Addio Milan e addio Italia.
DALLA RUSSIA CON STERLINE - Con Scolari alla guida del Chelsea, Branislav ha iniziato questa annata facendo esattamente quello che aveva fatto durante la gestione Grant: guardare i compagni dalla panchina. I tifosi di Stamford Bridge l'avevano ribattezzato "l'uomo invisibile" e il motivo non è difficile da immaginare: si domandavano tutti che fine avesse fatto quel ragazzo pagato 12 milioni alla Lokomotiv Mosca nel gennaio 2008, a quell'epoca la cifra più alta mai versata a un club russo. Per assicurarselo, il club londinese zittì con quella offerta folle le ambizioni di alcune squadre italiane: Fiorentina, Inter e Milan si erano limitate a manifestare interesse, mentre la Juve si era spinta fino a mettere sul piatto 8 milioni. Ma a Roman Abramovich è difficile dire di no.
COLONNA SERBA - Chiuso dai ben noti compagni di reparto, Ivanovic ha dovuto aspettare fino allo scorso 24 settembre per esordire coi Blues in una partita ufficiale (Coppa di Lega, avversario il Portsmouth). Un paio di settimane più tardi, ecco il debutto in Premiership contro l'Aston Villa, poi quello in Champions League a fine novembre, nel match col Bordeaux. Briciole, per un giocatore nel pieno della maturità tecnica e fisica.

A Branislav non restava che sfogarsi in nazionale: da quasi quattro anni è una colonna della Serbia (anche 4 gol all'attivo), con la quale ha ottime possibilità di raggiungere la fase finale del prossimo Mondiale.
LA RISCOSSA - Per sfondare nel Chelsea, Ivanovic aveva bisogno di un po' di aiuto dalla buona sorte. E alla fine, le cose si sono messe a girare per il verso giusto. Anzitutto, Scolari è stato sostituito in panchina da Hiddink, un mago che sarebbe capace di trarre il meglio anche dai giocatori più tristi, demotivati e sfiduciati. Poi, ecco una bella (si fa per dire) serie di infortuni: per Carvalho al centro, ma soprattutto per Bosingwa e Paulo Ferreira a destra. Sì, perché uno dei punti di forza del serbo è la capacità di coprire due ruoli: centrale o esterno di difesa. E allora eccolo titolare. Anche ad Anfield, in una delle sfide più delicate per il Chelsea in questa stagione. Come è finita lo sapete: due colpi di testa imperiosi, primi due gol in maglia blu, proprio nel momento più delicato. "L'eroe improbabile", lo hanno giustamente definito i tabloid inglesi.
SOGNO VIOLA - E ora, quale sarà il futuro di Branislav? Tornerà nell'ombra, si ritaglierà il posto fisso o cambierà aria nel prossimo calciomercato? Di sicuro, qualcuno che si morde le mani c'è già: è Corvino, il d.s. della Fiorentina, che segue il ragazzo da anni e che contava di fargli vestire il viola per una cifra non superiore ai 6-7 milioni di euro. Dopo questa clamorosa ribalta in Champions, la cosa si complica. Perché Branislav Ivanovic, da personaggio dei fumetti, è diventato uno zar: ma quale "uomo invisibile", ora per tutti è "Ivan il Terribile". L'Italia sembra nel suo destino: contro gli azzurri ha giocato una finale dell'Europeo Under 21 (2004) e ha debuttato in nazionale maggiore (2005). Sembra destino, ma su Ivanovic è impossibile fare previsioni, la sua storia cambia da un momento all'altro e non sai mai cosa aspettarti. Ed è meglio così, perché quando lo aspetti finisce che non arriva mai.