GUIDOLIN, Tenderò la mano a Prandelli
Domani giorni andrà in scena Palermo-Fiorentina, una partita che evoca anche diversi ricordi tra i due mister. Otto mesi dopo la sfuriata in campo per il gol segnato da Mutu con Guana a terra, Francesco Guidolin tende la mano a Cesare Prandelli.
Lei è sulla panchina del Palermo per la quarta volta ,c’ è un grande feeling tra lei, la società e la città di Palermo
“Direi di si. Mi sento del Palermo da quattro anni. Ho rifiutato altre offerte da parte di alcune società sia all’estero sia in Italia ma nessuno dei club che avevano manifestato interesse nei miei confronti rispondeva alle mie ambizioni. Ho fatto sempre bene e ho costruito cose importanti anche se con interruzioni a volte volute da me, a volte dalla società. Ma c’è sempre stata stima reciproca”
Ha ritrovato la sua vecchia squadra
“Al Palermo ho trovato un gruppo di giocatori che conoscevo bene, gli unici due ragazzi che non avevo mai allenato sono Miccoli e Jankovic. Miccoli comunque lo conosco indirettamente, - e so che è un giocatore dalle qualità straordinarie che sarà molto importante alla causa del Palermo”.
Il Palermo dopo le sconfitte con la Juve ed il Catania è una squadra in crisi
“Qualche problemino quando si perde in questo modo c’è , ma sono su questa panchina da poco . quindi ancora presto per dire quali sono questi problemi. , visto che negli ultimi cinque mesi non ci sono stato io. Posso solo dire che . Il Palermo è una squadra molto forte, ha solo bisogno di credere di più in se stessa. Vorrei una squadra che abbia maggiore sicurezza nei propri mezzi, aggressiva, dinamica e in grado di esprimere un calcio intenso ”.
E’ un Palermo più debole rispetto allo scorso anno?
“Adesso è impossibile dirlo, lo saprò tra qualche tempo quando avrò conosciuto tutti gli elementi della rosa anche se bisogna dire che ci sono 4-5 squadre nettamente superiori alla nostra. In questo momento dico solo che bisogna concentrarsi sul lavoro e soprattutto non fare proclami, noi comunque ci impegneremo per fare il massimo".
Anche la Fiorentina è in crisi , nelle ultime partita non ha ottenuto risultati come vede la partita di sabato sera.
“E’ una partita difficile per entrambe.
Tutte due le squadre sono attrezzate hanno voglia di riscatto, quindi la partita è aperta a tutti i risultati”.
Cosa teme della Fiorentina?
“L’organico, l’automatismi di gioco, convalidati nel tempo. Tutto questo fa della Fiorentina una delle migliori e più temibili squadre della serie A”.
Lei ha dichiarato che sabato sera farà pace con Prandelli cosa le ha fatto cambiare idea dopo l’ episodio dell’anno scorso
“Io non sono un tipo che porta rancore. L’ho detto anche due mesi fà in televisione. Voglio sottolineare che Il dolore di Prandelli e il momento che sta vivendo non c’entrano, non sono influenzato dall’emozione. Ho ripensato tante volte a quello che è successo. Ho rimosso l’aspetto personale di quell’episodio Con il tempo ho capito che un sorriso in più aiuta a vivere meglio, è giusto dare importanza alle cose che la meritano. Rimane solo l’aspetto generale che indica quanto il calcio ha bisogno di tranquillità e fair play. Bisogna combattere questa violenza e l’incivilità che c’è nel calcio”.
Come giudica l’episodio dei tifosi del Catania verso la vostra squadra?
“C’è un contesto di inciviltà in Italia che purtroppo è difficile da debellare. Purtroppo questo è il nostro calcio con gesti volgari che si moltiplicano invece di diminuire. Non sono ottimista e fiducioso sul futuro del calcio. Succede solo in Italia. In campo, però, è andato tutto bene”.
A proposito di Fair Play la Fiorentina ha dato vita al terzo tempo, da gennaio sarà obbligatorio su tutti i campi cosa ne pensa?
“Mi sembra un iniziativa da applaudire e sostenere anche se per il momento è un po’ forzata ma sono sicuro che con il tempo diventerà un fatto di cultura a e le nuove generazioni lo effettueranno con più spontaneità”.
Il suo obbiettivo per il campionato?
“Quest’anno è un torneo molto più competitivo, per noi sarà difficile arrivare a certi traguardi innanzitutto perché ripetersi non è mai facile e poi perché la concorrenza è più agguerrita”.