GRAVINA, Lazio-Toro? Impossibile venga disputata
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato della gara tra Lazio e Torino che non verrà rinviata ma che non verrà neanche disputata, visto che la Asl non farà partire i granata per la Capitale: "Da questa situazione ne usciremo soltanto attenendoci al protocollo che è un gentleman agreement fissato e molto chiaro che regolamenta il rapporto legato alla competizione sportiva. Poi c'è anche un altro principio, quello della tutela della salute che è nella competenza delle singole Asl. Il presidente auspica che ci sia anche un giudizio più uniforme da parte di tutte le Asl. Non do consigli alla Lega, che ha la capacità e la delega per gestire la competizione sportiva. Prenderanno la decisione più giusta. Credo che oggi ci sia una oggettiva impossibilità a disputare la gara in base a quanto prescritto dalla Asl. La Lega dovrà fare una riflessione molto approfondita pensando al calendario, visto che è particolarmente intasato".
Europeo in sede unica come detto da Boris Johnson?
"Ipotesi infondata, molte Nazioni sono in vantaggio sui vaccini rispetto al nostro Paese ma siamo convinti che recupereremo terreno, abbiamo fiducia nelle autorità di governo. Abbiamo rassicurazioni da parte della UEFA sulla conferma di un Europeo itinerante così come deciso in origine. Il 5 o 6 aprile ci confronteremo con le federazioni e faremo un punto definitivo. Noi siamo pronti per ospitare la prima partita".
Tornado su Lazio-Torino. La decisione del collegio di garanzia del CONI per Juve-Napoli rischia di creare un precedente che potrebbe essere un problema per il campionato?
"Quella sentenza non c'entra. Le due situazioni sono differenti. Adesso abbiamo con certezza individuato una disposizione dell'Asl di Torino che risale ad alcuni giorni fa e non è dell'ultima ora. Di fronte a una norma molto chiara che parla di impedimento oggettivo è evidente che la gara non si possa disputare, altrimenti si andrebbe sul penale. Abbiamo già detto a tutti che il mondo del calcio ha una sua organizzazione sanitaria che mettiamo a disposizione. Non vogliamo prevaricare le disposizioni dell'autorità sanitaria, vogliamo il bene comune e possiamo accelerare il processo di vaccinazione".