TRAMEZZANI A RFV, Genk? Niente calcoli. Italiano...
L'ex allenatore del Sion ed esperto di calcio svizzero Paolo Tramezzani ha parlato quest'oggi a RadioFirenzeViola, nel corso della trasmissione "Chi si compra?".
Come valuta questo inizio di stagione?
"Settembre inganna, ma la Fiorentina ha dato ottime risposte fino ad ora che fanno ben sperare per il futuro. Lo scorso anno non avrebbe vinto contro l'Atalanta per come si era messa la partita. Vedo più convinzione in questa stagione".
Come gestirebbe Nico Gonzalez con così tanti impegni?
"Credo possa sostenere queste partite, lo ha già dimostrato. Siamo ad inizio stagione, poi quando giochi ogni tre giorni è più il carico mentale che fisico da recuperare. Quando Nico ha la palla dà sempre la sensazione di essere pericoloso e i compagni di squadra si appoggiano spesso a lui. Si candida ad essere uno dei migliori della squadra, è l'arma in più".
Come si affronta il terzo anno per un allenatore?
"Vincenzo si è già confermato la seconda metà dello scorso anno, vedendo anche dove ha portato la squadra. Può essere l'anno che serve per completare tutto. Sono stati presi giocatori importanti e lui si è migliorato nella gestione di certi momenti. Un altro aspetto è la fiducia della città, l'esempio più chiaro sono i cori con la curva a fine partita. Come può migliorare? Vincendo una finale".
Sull'Arabia Saudita: "Sono andati molti giocatori e il livello si sta alzando. Non credo che si fermeranno, hanno obiettivi importanti, vogliono che diventi un bel Paese da visitare e il calcio è una bella vetrina. E' un campionato piacevole, pieno di qualità e che crescerà ancora. Champions per le squadre arabe? Non cambierei format, ma non escludo che ci stiano pensando".
Come si affronta la partita contro il Genk?
"Nella prima partita non si fanno calcoli, serve partire con un risultato positivo. La vittoria contro l'Atalanta ha riportato le cose al loro posto, dopo la sconfitta con l'Inter è arrivata una risposta, ma il derby ha reso "normale" il 4-0".
Su Balotelli: "Il suo talento è indiscutibile. Il suo legame con l'Italia è sempre stato grande, era sempre al primo posto. Con la nazionale speravo avesse una carriera diversa. Punterei sempre su di lui".