STADIO NUOVO, I DUBBI DI ACF: ECCO I TRE NODI DA SCIOGLIERE

08.05.2019 00:00 di Andrea Giannattasio Twitter:    vedi letture
STADIO NUOVO, I DUBBI DI ACF: ECCO I TRE NODI DA SCIOGLIERE

Che il tema relativo al nuovo stadio della Fiorentina sarebbe stato uno dei più gettonati all'interno della campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative era facile da prevedere. Quello che, semmai, non era preventivabile è che molti tra i candidati sindaco si sarebbero espressi in modo contrario (o quantomeno scettico) alla realizzazione del nuovo impianto nell'area Mercafir. Motivo per cui un tema già di per sé delicato rischia di trasformarsi all'improvviso in uno dei più incandescenti, con la società viola spettatrice di quanto verrà sancito dalle urne il prossimo 26 maggio. In attesa di capire se la famiglia Della Valle presenterà entro la fine di questo mese l'intero progetto definitivo per la realizzazione del nuovo stadio (al 31 dicembre scorso negli uffici tecnici del Comune erano stati recapitati solo alcuni fogli integrativi), la sensazione è che in seno al club viola ci siano ancora tre nodi da sciogliere che creano più di qualche punto di domanda.

Pur infatti riconoscendo al Comune e al sindaco uscente Nardella di aver fatto il possibile per portare avanti l'iter sulla nuova casa viola (dalla delibera per la variante per la nuova Mercafir, al nuovo p.u.e. di Castello fino alle tante proroghe concesse), non è infatti ancora chiaro il motivo per cui la giunta con l'inizio del 2019 non abbia ancora rinnovato il pubblico interesse della proposta della Fiorentina, mossa che in ambito imprenditoriale provoca in genere malcontento agli occhi dell'investitore. Quello che tuttavia sembra maggiormente preoccupare il quartier generale di Viale Fanti è l'assenza di un cronoprogramma relativo allo spostamento dell'attuale mercato ortofrutticolo: come infatti ribadito da ACF anche nell'ultimo bilancio, la mancanza di date certe nelle quali la società viola potrà prendere possesso dell'area per dare inizio ai lavori ha di conseguenza ritardato la presentazione del progetto definitivo (per il cui completamento sono necessari tra i 5 e i 6 milioni di euro). Motivo per il quale appare difficile che entro la fine di questo mese, ovvero a sei mesi esatti dall'approvazione della variante al p.u.e. di Castello, Palazzo Vecchio possa vedersi recapitare i faldoni mancanti. Mai, tuttavia, mettere limiti alla provvidenza.

Dulcis in fundo (si fa per dire) c'è poi il tema legato al contenzioso tra il Comune di Firenze e Unipol, in particolare per ciò che riguarda la delibera comunale riguardante il riassetto urbanistico dei terreni nell'area di Castello dove è previsto che entro il 2021 possa sorgere la nuova Mercafir (come annunciato nella conferenza stampa dello scorso dicembre). La Fiorentina infatti sta cercando di capire come si concluderà il ricorso mosso dal gruppo finanziario al Tar a proposito dell'area interessata, visto che solo al termine di questo braccio di ferro potrà iniziare l'effetto domino che dovrebbe consentire alla famiglia Della Valle di ultimare i lavori per il nuovo stadio nel 2024. Il tutto senza considera la possibilità che nel Salone de' Dugento, da giugno in poi, possa sedere una giunta di tutt'altro colore, magari radicalmente contraria all'impianto nella zona nord di Firenze al quale il club viola sta lavorando dal luglio 2014. La questione-stadio, dunque, appare ancora molto nebulosa.