PELLISSIER A FV: "ITALIANO È CAPARBIO, UN PREGIO MA ANCHE UN DIFETTO. I DV MI VOLEVANO"

15.07.2021 20:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
PELLISSIER A FV: "ITALIANO È CAPARBIO, UN PREGIO MA ANCHE UN DIFETTO. I DV MI VOLEVANO"
FirenzeViola.it
© foto di Aurelio Bracco

A Firenze è stato il giorno di Vincenzo Italiano: il neo tecnico della Fiorentina si è presentato a stampa e tifosi nella suggestiva cornice del Piazzale, anticipando con le parole una rivoluzione tecnica e tattica che dovrà essere portata a compimento nei mesi estivi. Per parlare di Italiano calciatore e allenatore FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva Sergio Pellissier, ex attaccante e bandiera del Chievo che proprio coi gialloblu ha giocato diverse stagioni con Italiano: “Vincenzo è abituato ad allenare squadre con problematiche.- ci ha detto l’ex dirigente clivense- Ha dimostrato di saper gestire situazioni difficili ma in piazze sicuramente diverse da quella di Firenze. Qui troverà più pressione, ma è un allenatore ed un uomo di personalità”.

Lei che lo ha avuto come compagno in mezzo al campo, nota qualche qualità come allenatore che aveva anche da giocatore?
“Sicuramente la sua caparbietà: se Vincenzo crede in qualcosa la porta avanti fregandosene di quello che dicono gli altri, è molto determinato e ha idee ben precise che non negozia. Questo è sicuramente un pregio ma alle volte può essere anche un difetto”.

Sulla squadra che troverà: in queste settimane i viola hanno perso tre totem come Borja Valero, Caceres e Ribery ma hanno acquistato un talento come Nico Gonzalez. Cosa serve ancora ad Italiano?
“Perdere giocatori del genere non è facile, potevano dargli una mano anche nella gestione del gruppo. Ora bisogna innanzitutto colmare le lacune lasciate, magari con giocatori più giovani”.

Magari con Maleh, lei ha avuto modo di seguirlo in B anno scorso…
“Sì è un giocatore di gran corsa  e sostanza e, in un calcio che ahimè si basa sempre di più sui connotati fisici lui può recitare un ruolo da protagonista anche nella Fiorentina. Anno scorso si è dimostrato un ottimo incontrista, poi è giovane ma non giovanissimo visto che ha 23 anni. Certo che la Serie B non è la Serie A, non è semplice il salto”.

Da ex attaccante, la Fiorentina fa bene a resistere agli assalti per Dusan Vlahovic?
“Vlahovic fa gola a tante squadre, non credo che la Fiorentina riesca a trattenerlo per troppo. Il serbo è un giocatore che ha fatto molto bene, ha fisico, qualità e soprattutto vede la porta, sarà difficile resistere alle offerte dei club, anche se tenerlo sarebbe un gran colpo”.

Per chiudere: lei è stato vicino in carriera al passaggio alla Fiorentina, cosa è mancato? Le sarebbe piaciuto giocare a Firenze?
“Ho avuto richieste sì, ma l’ho saputo dopo. I Della Valle mi volevano e quando ci incrociavamo mi facevano sempre i complimenti, ma a me non è mai arrivata una vera offerta. Credo che l’offerta sia arrivata al Chievo ed il presidente abbia rifiutato. Col senno di poi è stata una scelta che mi ha fatto diventare un giocatore simbolo di un club che amo e qui ho vissuto momenti speciali; certo che giocare in una piazza ed in una città come Firenze, in una squadra che ai tempi era ai vertici, sarebbe stato molto bello”.