NARCISO PARIGI A FV, Tra delusione e speranza...

Il momento - usando un eufemismo - non è tra i più felici della storia viola. Fiorentina-Juventus è passata in cavalleria senza lasciare alcun segno, ennesimo prototipo di una stagione vuota per tifosi e società. Noi di Firenzeviola.it abbiamo sentito in esclusiva un illustre tifoso viola quello che ha cantato e canta la Fiorentina da ormai oltre mezzo secolo, Narciso Parigi, in ospedale da qualche giorno per un piccolo problema respiratorio.

Parigi, intanto come sta?

"Sto bene, qui in ospedale mi stanno trattando benissimo, c'è molta umanità"

In questo periodo, tra i tifosi, c'è molto scoramento per le vicende viola, che ne pensa?

"Penso che la stagione non sia positiva, e se proprio vogliamo dirla tutta, nemmeno la stagione passata..Insomma, niente da dire, la delusione c'è.."

Eppure..

"Eppure, ai tifosi dico di aver fiducia, di credere ancora una volta, di avere speranza. E non solo nella squadra e nel tecnico, ma anche nella società e nei fratelli Della Valle"

Però il senso di distacco della famiglia Della Valle sembra tangibile..

"Sono imprenditori con molti interessi, grandi imprenditori..E questo deve essere visto in senso positivo, hanno capacità economiche ed imprenditoriali che altri di sicuro non hanno"

Le piace Mihajlovic?

"Mihajlovic mi piace, magari ha sbagliato qualcosa, ma fa parte della dimensione umana sbagliare, non gli butterei la croce addosso, ha avuto troppi infortuni, troppi casi, troppe vicissitudini e non ha potuto far meglio di così.."

Quindi delusione per questi anni e fiducia nel futuro..

"Esattamente. Ai tifosi fiorentini dico: abbiate fiducia, continuate ad amare la Fiorentina perché i colori restano, tutto passa ma l'amore per il viola rimane e rimarrà sempre. Vedo tanti giovani che nonostante tutto sono innamorati della Fiorentina e questo, per un bisnonno come me, è un piacere immenso.."

Qualche speranza per il futuro?

"I giovani della Primavera, sono loro la mia speranza. Nessun altro può portare di nuovo l'entusiasmo che Firenze aveva dentro"