FIORENTINA, LA MAGINOT D'ITALIA. Imbattutti ed impenetrabili: ecco i segreti di una Viola da Champions.

29.10.2007 01:00 di  Marco Gori   vedi letture

Potrebbe sembrare facile esaltare la prestazione della difesa dopo una gara in cui centrocampo e attacco non hanno brillato. Ma ci sono i numeri e le immagini a darci sostegno: i primi ci dicono che dopo 9 giornate di campionato la Fiorentina è ancora imbattuta e questo nonostante abbia già incontrato, a parte l'Inter, con cui divide questo primato, tutte le "prime della classe"; la difesa gigliata, dopo essere risultata la meno perforata del campionato scorso, è attualmente al secondo posto dopo quella dei Campioni d'Italia. E a chi, giustamente, ricorda che il fatto di subire più o meno reti non è solo demerito o merito del reparto arretrato, ricordiamo a nostra volta alcune immagini del match di Marassi; un Gamberini che lotta su ogni pallone e che, dopo aver svolto alla perfezione il "lavoro sporco", a fine partita si può permettere anche di uscire palla al piede e testa alta da un contrasto; un Ujfalusi ormai signore della fascia che difende ed attacca con uguale disinvoltura; un Kroldrup completamente trasformato dopo alcune stagioni opache, autore di almeno tre salvataggi determinanti.

Prandelli ha ancora una volta sfruttato al meglio le forze a sua disposizione, ma la squadra ha inevitabilmente dato qualche segno di stanchezza; ed ecco che Sculli, Leon, Rossi e Borriello arrivavano con una certa facilità nella trequarti gigliata; ma tutto si fermava li: cross, angoli, punizioni, niente da fare, di testa o di piede, di sciabola o di fioretto, i nostri difensori avevano sempre la meglio. Non ci sorprende il rendimento della difesa nel suo insieme; un reparto già rodato e affidabile, con un anno in più di affiatamento, dà di per se' notevoli garanzie; è la crescita dei singoli giocatori all'interno del gruppo che ha davvero dell'eccezionale. Speravamo in una vittoria e in un secondo posto in solitaria, ma ben venga anche la prima gara senza reti della stagione; questo punto ottenuto su un campo definito "all'inglese" ma che ci ricorda molto il Madrigal, è un punto che sa d'Europa, ma stavolta di quella che conta.