FIORENTINA, Che carattere!
Che serata, che Fiorentina. Si dirà che l'avversario, in fin dei conti, non era poi così ostico come si poteva presumere. E che la lunga pausa che ha preceduto la sfida di Uefa ha di fatto saricato i norvegesi. O che il freddo pungente e il clima da polo nord non era poi così insuperabile, ma fa poca (pochissima) differenza. La squadra ammirata ieri sera a Trondheim per almeno tutto il primo tempo ha fatto davvero sognare tutta Firenze. Come del resto accadde a Villareal, il gruppo di Prandelli ha messo in campo una straordinaria personalità accompagnata da grande continuità nella manovra e straripante condizione fisica. Perchè per almeno un'ora di gioco il Rosenborg è stato sovrastato da un centrocampo gigliato che ha trovato in Jorgensen e Kuzmanovic due giocatori di enorme spessore. Senza dimenticare il lavoro oscuro ma prezioso di Pazzini e la sagagia di un Mutu raramente così mentalmente incisivo. I viola si sono fatti forti del gol realizzato grazie a uno spunto d'altri tempi di Gobbi, continuando sì a macinare gioco, ma soprattutto sfoderando un possesso palla da grandissima squadra.
Soltanto nel finale, quando forse è venuta meno un po' di lucidità, il Rosenborg si è fatto vivo. Ma prima il palo e poi un attentissimo Frey hanno spento ogni entusiasmo nordico. Giovedì prossimo, al "Franchi", la Fiorentina potrà servire per il match, per usare un termine proveniente da altro sport. L'occasione di poter guidare il match lungo i canali della tranquillità dovrebbe consentire a Mutu e compagnia di gestire al meglio il vantaggio esterno e accedere agli ottavi di finale. Insieme alle sedici principesse d'Europa, visto che le regine giocano in Champions. Una bella dimostrazione per tutti i coloro che, a tutt'oggi, dubitano delle potenzialità di questa squadra di raggiungere il quarto posto. Giocando così, da grande, la Fiorentina può davvero aspirare in alto, in Italia e in Europa. E con questo carattere e questa mentalità le distrazioni del Milan o dell'Atalanta rimarranno soltanto un brutto ricordo.