Esclusiva TMW: Caos Livorno, Cavasin: "Nessun contatto, accetterei di corsa anche il Parma"
E' di appena un'ora fa la notizia dell'esonero di Daniele Arrigoni dal Livorno. Il presidente Spinelli, furioso per il 5-1 subito dall'Atalanta, ha provveduto ad esonerare il tecnico pochi minuti dopo il fischio finale. A dire il vero la situazione non è ancora chiara: questa mossa ha spaccato lo spogliatoio, Lucarelli in primis che minaccia di andarsene. Anzi sembra che la quasi totalità della squadra si sia schierata a favore del tecnico, tanto che Amelia ha invitato con una punta di sarcasmo Spinelli a dimettersi lui. Arrigoni è irrintracciabile, ma in questo caos domenicale sono emersi già i primi nomi di possibili sostituti: Mutti, Cosmi, Baldini e Cavasin. Abbiamo sentito in diretta quest'ultimo, reduce dalla sfortunata esperienza a Treviso nella stagione 2005/06, quando era subentrato in corsa ad Ezio Rossi per poi essere esonerato a sua volta verso la fine di febbraio.
Le riferiamo che Daniele Arrigoni è stato licenziato dal Livorno. Il nome di Cavasin è tra quelli candidati alla sua successione, può dirci qualcosa a riguardo?
"Le posso assicurare di non essere stato assolutamente contattato"
Lei eventualmente accetterebbe questa soluzione?
"Certo, è una squadra di serie A, competitiva ma che sta affrontando un momento negativo. La sua situazione non è allarmante, accetterei di sicuro".
Nel caso avrebbe già qualche giocatore da voler portare con sè per raddrizzare il trend negativo? Ogni allenatore ha dei fedelissimi o comunque delle preferenze tecniche.
"No, figuriamoci. Non c'è ancora niente di vero, non ho minimamente pensato agli eventuali rinforzi".
Rimanendo ai colleghi in difficoltà, Pioli a Parma è sulla graticola. Potrebbe accettare anche questa destinazione se le cose in Emilia dovessero precipitare?
"Sicuramente, chiunque vorrebbe allenare una squadra di serie A. Ci sarebbe tutto un girone di ritorno per rimediare. Mi siederei al tavolo con la dirigenza per capire cosa serve alla squadra e cosa mi si chiede in termini di obiettivi da raggiungere".
Come sta affrontando il suo riposo forzato che si prolunga dallo scorso anno?
"Guardando partite, non sono soltanto un addetto ai lavori, ma un appassionato che ama guardare il calcio. Vivendo a Vicenza osservo i match che si svolgono tra Trieste, Vicenza, Udine, Bergamo e Bologna. Oggi ho saltato l'appuntamento con lo stadio, ma ieri ero a Trieste, per esempio".
Che idea si è fatta di questo campionato di massima serie?
"E' come quello dello scorso anno, leggermente inferiore se vogliamo. Per aversi dei cambiamenti sostanziali occorrono almeno tre-cinque o addirittura dieci anni. La differenza più evidente è la mancanza della Juventus, una squadra che toglieva molti punti alle altre e che ora per le note vicende si ritrova in B. L'Inter ha preso il largo, ha monopolizzato un torneo aiutata anche dalle penalizzazioni di Milan, Lazio e Fiorentina che le hanno sgombrato la strada, al di là degli indubbi meriti del club nerazzurro".