CAIRO, La Fiorentina non è l'unico modello

06.02.2008 08:04 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: Esclusiva Firenzeviola.it-TMW

La sovranità dell’ambizione. Potrebbe essere questo il motto del Presidente del Torino Urbano Cairo, un uomo che ha fatto proprio dell’ambizione la base per costruire tutti i suoi progetti vincenti, nel lavoro, come anche nel calcio. Il suo Torino ha vissuto un momento di difficoltà da cui, pare, stia provando a venire fuori, e Cairo, da buon condottiero, non ha tardato a correre in soccorso dei suoi, concedendo all’allenatore Novellino, tutta la fiducia necessaria, e non lesinando un paio di colpi durante la sessione di gennaio del calciomercato. Proprio di questo tratterà l’intervista esclusiva di oggi al Presidente granata, che ci spiegherà i suoi progetti e le sue volontà per ritornare a fare grande il Torino.

DI MICHELE E COMOTTO: FIDUCIA INCONDIZIONATA
"Per quanto concerne Di Michele, a gennaio ci sono state molte richieste, sia da parte della Roma sia di altre squadre, ma noi non volevamo cederlo, abbiamo creduto in lui. Ha avuto sfortuna, tra squalifiche e infortuni, necessita solo di ritrovare fiducia e condizione. Novellino stesso, ha moltissima fiducia nelle sue capacità. Comotto poi è il nostro capitano. L'ho comprato un anno fa e poi riscattato in estate con un blitz. Col mister si è deciso che fosse il capitano del Toro. Il mio assoluto desiderio era che rimanesse al Torino. Abbiamo detto no a diverse squadre: confermo l’interesse del Palermo e della Fiorentina. Sono sicuro, vista anche la sua prestazione a Reggio Calabria, che contribuirà in maniera importante con il suo apporto, dando un contributo importante alla squadra. Se sia da Nazionale non lo so, non riguardano me le scelte del tecnico Donadoni, il mister sa chi convocare".

MODELLO FIORENTINA
"Sono bravi, hanno un ottimo allenatore. Molti ci hanno paragonato per le nostre vicissitudini societarie, ma il passato è passato, dobbiamo guardare al futuro. Apprezzo la Fiorentina per quello che ha fatto, ma non solo da loro si può imparare, noi cerchiamo di apprendere da tutti. Il mondo del calcio è impegnativo e difficile, e nasconde molte insidie. Io sono entrato con un atteggiamento umile e prudente. Questo mondo è affascinante e se dovessi tornare indietro, riprenderei senza dubbio il Torino, di nuovo. La mia passione è rimasta inalterata".

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