AMRABAT, MI HANNO CHIAMATO CINQUE CLUB IN SERIE A MA HO SUBITO SCELTO LA FIORENTINA
All’interno della Rinascente Lounge dello Stadio “Artemio Franchi”, è il giorno della conferenza stampa di presentazione di Sofyan Amrabat, vero e proprio colpo di mercato della Fiorentina di questa estate. Ecco le sue dichiarazioni: "Sono molto felice di essere qui, è un grande onore. Dalla prima volta ho subito avuto un'ottima impressione, ascolto molto i miei sentimenti e scelgo con il cuore. Sin da subito ho avuto buonissime sensazione del progetto, mi hanno spiegato a cosa ambisse questo progetto, ho parlato con 5 club italiani, ma la Fiorentina mi dava sensazioni speciali. Tra questi 5 non è il club più grande, ma mi piace molto le ambizioni che ha e per questo l'ho scelta".
Ha mai giocato da playmaker? Può essere una soluzione per lei?
"Gioco in tutto il campo però gioco dove il mister e la squadra dicono che hanno bisogno perché la Fiorentina è al primo posto. Qua mi concentrerò soprattutto da regista e penso che sarà il ruolo che coprirò".
Fa pochi gol perché è troppo altruista o deve lavorare su questo e migliorare?
"Come giocatore sono uno che vuole imparare a fare tutto. Segnare non è la cosa più importante, ma lo è vincere con la squadra ed aiutarla a fare questo. Tutti vogliono segnare è ovvio, ma anche a Verona giocavo molto lontano dall'area ed è più difficile far gol, per segnare sarei dovuto stare più vicino. Nella Fiorentina vedremo cosa deciderà il mister: da regista i gol non saranno la priorità, da mezzala avrò più possibilità. Non vedo l'ora di segnare il primo gol davanti ai tifosi che spero che tornino presto".
C'è un consiglio che le ha dato Juric?
"Non mi ha dato proprio dei consigli. Rimane una figura molto importante per me, ma mi ha semplicemente detto buona fortuna ed in bocca al lupo perché è veramente una bella squadra".
C'è un giocatore al quale fin da piccolo si è ispirato?
"Non ho un vero e proprio idolo, sono sempre stato un tifoso di mio fratello che è un po' più grande di me. Per me farebbe bene anche lui alla Fiorentina (ride, ndr). Ho sempre seguito Messi, Zidane, Maradona: giocatori che tutti ammirano, sono un amante del bel calcio e per forza questi si ammirano".
Ha un numero di maglia preferito?
"34. Perché è il numero che aveva Nouri, giocatore dell'Ajax che ha avuto un infarto, è sopravvissuto, ma lo conosco molto bene e lo vorrei avere fino alla fine della carriera questo numero".
Quale è stato il segreto del Verona di Juric?
"Era un segreto molto semplice: lavorare duro tutti i giorni. Juric è un allenatore che punta molto sulla condizione fisica, stavamo molto bene e lo vedevamo anche in campo perché eravamo freschi quando gli altri si stancavano. Reggere 90' ad altissimi livelli è importantissimo nel calcio di oggi. Poi eravamo veramente squadra, se giochi unito sei forte, è fondamentale: se non si fosse fermato il campionato per il Covid avremmo potuto fare anche meglio. Giocare una volta ogni tre giorni ci ha danneggiato, non avevamo grandi giocatori e quindi preferivamo avere meno impegni durante la settimana".
Quanto le pesa saltare la prima giornata e ha ripensato a quel gesto?
"Prima di tutto voglio chiedere scusa a tutti i tifosi della Fiorentina. E' vero, l'ultima partita ho preso un rosso che ad essere onesti poteva essere un giallo, ma capita in tante partite e anche se non ti sembra se è stato deciso così non ci posso fare niente. Dalla seconda partita, prometto, darò tutto me stesso per cominciare la stagione al meglio. Spero che la squadra vinca la prima senza di me".
Cosa le ha chiesto Iachini?
"Di prendere meno cartellini rossi, ma ho una mentalità vincente che vuole sempre spiccare. Tanti mi hanno detto che sul 3-0 una cosa del genere non andava fatta, ma volevo dimostrare qualcosa come sempre. Sono grato al Verona e volevo continuare a giocare al massimo per questo. Ero un po' insoddisfatto del 3-0 comunque Commisso mi ha fatto molti molti complimenti e lui ha proprio voluto me. Lui dà mandato a Barone e Pradè di cercare giocatori, ma con me ha insistito personalmente. Questo mi dà ancora più orgoglio e mi fa venire voglia di mostrare chi sono. Con il mister l'ho sentito al telefono, mi ha detto che non vede l'ora di lavorare con me e altrettanto. Sarò lo stesso di Verona, lui si è detto felice, confida molto in me, anche se la tattica sarà diversa. Per un giocatore ricevere queste cose dalla dirigenza fa piacere. Penso che la Fiorentina possa fare molto meglio di quanto fatto anno scorso. Barone ha fatto un grandissimo lavoro, mi ha subito spiegato quali sono i piani e mi ha convinto subito a far parte di questa squadra".
La Fiorentina può arrivare in Europa League?
"Io penso che nel calcio non bisogno guardare troppo al futuro, ma pensare al campo e dimostrare lì perché tutti vogliono giocare in Champions League. L'ho fatto con il Brugge, con il Feyenoord, sono sensazioni molto belle. Sono obiettivi possibili, ma tutti vogliono raggiungerli. Concentriamoci sulle prime partite, sulla situazione attuale, stare calmi e vedere, partita dopo partita, a cosa possiamo ambire. Cerchiamo di vincere ogni partita prima di parlare di obiettivi. Vogliamo fare meglio dell'anno scorso, possiamo tranquillamente dirlo, vedremo se potremo ambire all'Europa League o, ancora meglio, alla Champions League".
Ha un obiettivo o un sogno che si è prefissato di raggiungere?
"Il mio sogno personale è la Champions League perché sarebbe il massimo, ma adesso vedo solo la Fiorentina: voglio vincere qua a Firenze, impegnarmi qua e giocare qua. Ora posso solo impegnarmi a fondo, lavorare duramente per cercare di raggiungere il mio massimo livello e poi vedremo i traguardi che raggiungerò".
Qual è stato l'impatto con gli allenamenti di Iachini e che differenze ha trovato con quelli di Juric?
"Sono qui da tre settimane e devo dire di essermele godute perché tutti mi hanno accolto benissimo, mi sento già a casa mia. Il mster è molto forte tatticamente, è una brava persona. Il gruppo ha tanta qualità e se riusciamo ad unirci in cui tutti lottano per la squadra possiamo raggiungere dei bei traguardi. Ogni allenatore ha il proprio stile e i propri metodi, c'è chi è più per l'uno contro uno, il pressing a tutto campo. E' bene imparare diversi modi di vedere il calcio, sono qua per questo e Iachini, per ora, mi ha ben impressionato".
C'è qualcuno che lo ha impressionato più di altri escluso Ribery?
"Ribery è vero. E' difficile fare dei nomi perché è una squadra con tanta qualità. Voi vedete le partite e basta, ma noi sappiamo molte altre cose. Se devo dirne uno dico Agudelo, ma ce ne sono tanti con ottime qualità".
Vede la Fiorentina come un punto di passaggio o un punto di arrivo della sua carriera?
"Adesso sono qua e ci sto bene. Voglio raggiungere il massimo poi vedremo dove sarò, quando sarà... Non lo so. Magari tra qualche anno la Fiorentina lotta sempre per entrare in Champions League o per vincere la Serie A. Non è tanto importante il nome o la grandezza del club in cui mi trovo, ma imparare, lavorare duramente e vincere. Nella mia carriera voglio sicuramente trionfare, ma ora non posso guardare al mio futuro e non so cosa potrò fare".