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Quattro indizi fanno una super prova: una preparazione sbagliata e il salatissimo conto da pagare

Quattro indizi fanno una super prova: una preparazione sbagliata e il salatissimo conto da pagareFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 13:00Copertina
di Andrea Giannattasio

La Fiorentina ha un oggettivo problema di condizione fisica. Lo si sospettava da mesi, tra prestazioni altalenanti e una squadra spesso in affanno nei secondi tempi, ma con il cambio d’allenatore il nodo è venuto al pettine in modo chiaro. Come un tizzone incandescente rimasto troppo a lungo sotto uno strato di cenere, la verità è riemersa con tutta la sua evidenza. Già nella settimana di transizione che portato alla sfida di Conference a Mainz, il neo direttore sportivo Goretti non aveva fatto giri di parole. “Dobbiamo allenarci, allenarci e ancora allenarci”, aveva dichiarato, puntando il dito (evidentemente) contro una preparazione estiva sbagliata e un deficit atletico preoccupante. A ruota, anche il tecnico ad interim Galloppa aveva lasciato intendere che i ritmi e i carichi della squadra erano lontani dagli standard richiesti.

Piccoli e l'inferno di Vanoli
Le conferme più pesanti sono arrivate però ieri a Genova. A metterci il cosiddetto carico ci ha pensato Roberto Piccoli, con parole senza filtri: "Devo lavorare ancora fisicamente perché ho giocato poco in questo ultimo periodo. Il mister ci ha già detto che ci farà patire le pene dell'inferno, ma siamo tutti contenti di questo. È giusto così". Parole che fotografano con precisione lo stato delle cose: c’è da ricostruire, e si partirà dalla base più semplice e allo stesso tempo più fondamentale, ossia la gamba. E infatti anche Paolo Vanoli, nella sua prima settimana di lavoro, ha voluto lanciare un segnale forte. Doppi allenamenti quotidiani, intensità, lavoro mirato, pochi giorni liberi e un programma che somiglia a una “rieducazione atletica”. Il messaggio è chiaro: questa Fiorentina per rialzarsi deve prima ritrovare brillantezza.

Una preparazione estiva mai arrivata ai massimali
Ciò che mancava era poi una conferma autorevole su quanto accaduto nei mesi estivi. A fornirla è stato oggi il collega Angelo Giorgetti a Radio FirenzeViola. Le sue rivelazioni sono apparse come un sipario che finalmente si è alzato su mesi di dubbi: la Fiorentina avrebbe svolto una preparazione senza mai arrivare alla soglia della fatica, senza toccare massimali, con l’obiettivo principale di evitare infortuni. Il risultato? Una scelta che non ha pagato. Un errore di programmazione che oggi presenta il conto con gli interessi. E così sul banco degli imputati finiscono inevitabilmente Stefano Pioli e il suo preparatore atletico Matteo Osti, già finito nel mirino della critica ai tempi del Milan. Le loro scelte, nate forse da un eccesso di prudenza, hanno generato una squadra corta di fiato e poco reattiva, incapace di mantenere intensità per 90'. Adesso, per risalire dai bassifondi, servirà un lavoro straordinario. Il tempo per recuperare c’è, ma sarà un percorso tutto in salita.