PIOLI, Gestire i campioni è facile. Vorrei i time-out

17.11.2021 21:18 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
PIOLI, Gestire i campioni è facile. Vorrei i time-out
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© foto di DANIELE MASCOLO

Stefano Pioli, tecnico del Milan prossimo avversario della Fiorentina in campionato, ha parlato ai canali ufficiali del club di vari argomenti legati alla propria professione, tra cui l'argomento ritiri: “Ero molto abituato ad andare in ritiro, sia da calciatore che da allenatore. Adesso invece sono 3-4 anni, prima a Firenze e ora qua al Milan, che non facciamo i ritiri. Quando giochiamo la sera a San Siro poi la mattina dopo ci alleniamo a Milanello e stiamo tutto il giorno insieme. Anche in trasferta, partiamo al mattino per poi giocare la sera. Preferiamo fare, soprattutto quando giochiamo durante la settimana, il riposo dopo la partita qui a Milanello. Sia io che i giocatori vediamo che non abbiamo bisogno di andare in ritiro la sera prima, anzi. Stare a casa ci permette di essere un po’ più sereni e anche un po’ più concentrati. I ritiri una volta erano aggreganti, si stava insieme, si giocava a carte. Adesso iPad, computer, cuffie. Ognuno ha il suo micro mondo”.

Sulla gestione dei campioni:
“La difficoltà è soprattutto dei compagni, non tanto nostra. Quando parliamo di campioni parliamo di campioni a livello umano, professionale. Hanno una competitività così forte, interiore che non è difficile allenarli. È più il rapporto che si crea con gli altri… Quello che fai tu con il campione può creare qualche situazione un po’ così al limite. Alla fine secondo me la differenza la fa sempre l’intelligenza delle persone del gruppo che alleni. Questi campioni pretendono, e alzano il livello di tutto l’ambiente. Il problema è quando trovi persone o giocatori tra virgolette normali che invece pensano di essere qualcosa di più”.

Come comunichi durante la partita?
“Mi piacerebbe farlo di più, io sarei per introdurre il time out anche nel calcio. Poi sarei anche per il tempo effettivo nel calcio, metterei a metà primo tempo un time out per essere con il mio intervento più specifico, più preciso; poi è chiaro, trasferisco tutto nell’intervallo. Cerco di abbinare un po’ di situazioni tecnico tattiche precise con un po’ di motivazione per far viaggiare bene il resto della partita”.

Sull’aiuto dei collaboratori:
“Io voglio proposte, idee, ma poi decido io. Però voglio proposte, soprattutto se sono diverse dalle mie perché possono portare a qualche risultato migliore. La cosa che in questo momento mi piace di più è proprio preparare la strategia insieme ai miei collaboratori e vedere quello che mi portano loro, vedere cosa farebbero e poi mettere insieme tutto e prendere una decisione finale. Mi piace di più quando le mie decisioni si rivelano quelle giuste (ride, ndr), ma mi è capitato di dire “avevate ragione, bene che abbiamo fatto come avete pensato voi”. L’importante è fare una proposta, vuol dire lavoro, preparazione, passione, voglia di portare un contributo”.