CARO DIEGO, HAI VISTO CHE FIORENTINA?

18.02.2013 00:22 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
CARO DIEGO, HAI VISTO CHE FIORENTINA?
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Sembra sia stata la prima cosa che Andrea ha chiesto al fratello, scendendo le scalette della tribuna. "Allora caro Diego, hai visto che bella Fiorentina? Non dirai che non ti sei divertito..."  Altro che (rispondiamo noi al suo posto), anche perchè una Fiorentina così bella non se l'aspettava nemmeno lui. Per Andrea una rivincita, per Diego una sorpresa. Diego Della Valle, capitano d'industria, ex-patron e primo tifoso viola (nonché ex consigliere d'amministrazione dell'Inter, siamo in par condicio...) ha scelto la serata giusta. Per tornare, per godere, per riabbracciare Firenze dopo tre anni di assenza. Quella Firenze che lo ha sempre aspettato, quasi fosse un jolly da giocare, un amuleto da accarezzare. “Mio fratello mi ha detto che sono fortunato – ha chiosato Diego nel dopo partita -  Comunque stasera mi è piaciuto tutto, non è mancato niente”. E del resto uno non è un vincente a caso, un impero si costruisce anche scegliendo i momenti giusti nei quali operare, apparire, manovrare. E forse non è nemmeno un caso che proprio in quel 9 marzo 2010 (data di Fiorentina-Bayern 3-2, ultima apparizione di don Diego al Franchi) Stevan Jovetic si fosse reso protagonista della miglior partita in maglia viola. Quella sera il montenegrino realizzò una doppietta che, ahimè, non servì ad evitare l'eliminazione, una ferita aperta dalla pugnalata di Ovrebo... mai suturata. Stasera Jo-Jo ha fatto di più e di meglio, le sue prodezze hanno schiantato l'Inter di Stramaccioni, sopito le critiche, spento i malumori. Proponendolo finalmente come il top-player di viale Fanti.

TORNI QUANDO VUOLE... A questo punto saremmo curiosi di sapere cosa pensa davvero Diego di questa squadra, al di là delle poche parole rilasciate agli stoici cronisti d'assalto. Come giudica il lavoro fatto dalla nuova dirigenza? Che voto da al fratellino Andrea, pigmalione di una rinascita fragorosa, inaspettata? Proprio lui che nel 2010, in un pomeriggio di fine marzo, aveva messo la parola fine alla storia d'amore tra Prandelli e la Fiorentina. Sopratutto ci piacerebbe sapere se ha parlato con Renzi del nuovo stadio e della Cittadella, se scioglierà ulteriormente i cordoni della borsa in vista del prossimo mercato (serve un portiere ed un centravanti, subito!), se comprerà La 7, se investirà ancora su Firenze e la Fiorentina. Perchè basta poco, basta davvero un piccolo sforzo per diventare grandi, per lottare al vertice. Dove vertice vuol dire scudetto. E se proprio dovesse andare male, vorrebbe dire Champions League. Il calcio è un divertimento, è vero, ma se non si vince mai che divertimento è? La Fiorentina, caro Diego, non vince il tricolore dal 1969, che (fatti bene i conti) vuol dire 44 anni di bocconi amari, di delusioni, di umiliazioni. Nel mezzo ci sono tre coppe Italia ed una supercoppa italiana dice? Beh, quel pezzetto di stoffa messo sulla sinistra, cucito sul cuore, vale molto, molto di più. Ed ora, per la prima volta da tanto tempo, la sensazione è che la strada intrapresa sia quella giusta. Torni Diego, torni ancora a vedere la Fiorentina... Sarà il benvenuto. Tra quindici giorni c'è il Chievo, certo Campedelli non è Moratti, ma vale la pena tornare. E allora potremmo dirle: “Caro Diego, hai visto che Fiorentina?”  E magari convincerlo a fare l'ultimo sforzo.