L'addio di Palladino come quando lasciò Gattuso. Il CorSport: "Stavolta però erano solo carezze"

L'addio di Palladino come quando lasciò Gattuso. Il CorSport: "Stavolta però erano solo carezze"FirenzeViola.it
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Ieri alle 09:44Rassegna stampa
di Redazione FV

Hanno fatto discutere eccome le dimissioni comunicate ieri da Raffaele Palladino alla Fiorentina, squarciando l'ambiente solamente un giorno dopo la conferenza stampa di fine stagione. Ne ha parlato oggi, in un fondo sul Corriere dello Sport, anche Alberto Polverosi. Che torna sugli addii più recenti della gestione Commisso: "A qualcuno è tornata in mente la storia di Gattuso, con la rottura traumatica prima dell’inizio della stagione. Ma allora fra Commisso e l’allenatore c’erano state subito delle forti incomprensioni. Stavolta, solo carezze da parte del presidente. La stagione di Palladino è trascorsa fra alti (molto alti: 8 vittorie di fila, record storico eguagliato, e le grandi tutte battute tranne il Napoli) e bassi (molto bassi: eliminato dall’Empoli in Coppa Italia, dal Betis al primo verso scoglio in Conference League e dieci punti persi con le ultime due in classifica). Ma la Fiorentina, intesa come società, ha creduto in lui quando lo ha preso dopo solo un anno e mezzo da allenatore del Monza e ha puntato ancora su di lui, prolungando il contratto fino al 2027, prima della semifinale di Conference.

[...] Dopo la rottura con Gattuso, il diesse Pradè aveva portato Italiano a Firenze e in tre anni la squadra, che non era del livello tecnico di quella consegnata a Palladino, ha fatto un percorso di crescita. Ora per la Fiorentina le possibilità non sono poche, da quelle costose (Allegri, Sarri, Thiago Motta, Conceiçao) alle più abbordabili sul piano economico. [...] Se la società ha intenzione di migliorare la propria dimensione e se i giocatori di spicco (De Gea, Kean, Fagioli, Dodo e Gosens) verranno confermati in blocco, non sarà male consegnare la squadra a un tecnico esperto a questi livelli, con le idee chiare e le spalle robuste. Se invece la scelta ricadesse per la terza volta su un giovane di belle speranze, una guida puramente calcistica (un allenatore senza più ambizioni di panchina, ma di grande esperienza, una figura come Ranieri, Guidolin o Prandelli) potrebbe essere un buon sostegno".