CORRIERE FIORENTINO, Un mercato in prestito
Quella imboccata dalla Fiorentina è una strada condivisa dalla maggior parte dei club, tanto che la Fifa ha già varato una riforma per gestire diversamente il fenomeno dei prestiti, ma la conseguenza è un senso di precarietà che in città non si registrava da tempo. Mentre la tendenza sul mercato è sempre più orientata a formule temporanee che rimandino gli esborsi, anche in base al rendimento del calciatore, la sensazione che dietro ad un acquisto a titolo definitivo ci sia tutt’altra programmazione resta, confermando un’incertezza che anche parecchi tifosi viola recentemente denunciano. Se nei primi mercati Barone e Pradè avevano puntato a costruire una base di squadra anche a prezzi non indifferenti, negli ultimi mesi le logiche di bilancio si sono fatte sentire, e non solo in termini di monte ingaggi (comunque destinato a scendere).
Lo conferma la trattativa per il serbo Jovic, talento pagato 60 milioni dal Real Madrid nell’estate del 2019 ma mai definitivamente sbocciato. Dopo un primo prestito all’Eintracht di Francoforte adesso la punta avrebbe aperto all’ipotesi fiorentina e sarebbe il profilo più gettonato per rinforzare l’attacco, anche più di Pinamonti e Belotti. Così mentre con gli spagnoli (e l’agente Ramadani) si tratta la partecipazione all’ingaggio da 6 milioni di euro un altro nodo da sciogliere è quello relativo all’obbligo o al diritto di riscatto sul cartellino, con la formula del prestito che resta tuttavia la costante.