MODOLO A RFV, Italiano amato da molti, ma...
Luca Modolo, psicologo dello sport, è stato ospite negli studi di Radio FirenzeViola nel corso di “Palla al Centro”. Queste alcune sue dichiarazioni: “Italiano è uno che pretende che i giocatori lavorino 8 ore al giorno, questo cozza con quelli che sono abituati a lavorare solo la mattina. In Inghilterra non c’è questa cultura: lavorano 2-3 ore la mattina e basta. Conte, infatti, non è stato visto di buon occhio, proprio perché fa lavorare tanto la squadra. Italiano e Conte sono molto simili".
Il fatto che Italiano riprenda sempre intensamente i giocatori, può influire negativamente?
“Da parte del giocatore sicuramente. Alla lunga diventa logorante, uno si sente attaccato. Però ha capacità di leadership. Dicono alcuni giocatori che Italiano sia il miglior allenatore che hanno avuto. Ha acquisito credibilità, i giocatori giocano volentieri per lui. Poi però devi stare attento con certi metodi”.
Cosa ne pensa della situazione di Nico Gonzalez?
"Prima si parte dall'elaborazione, l'infortunio può essere anche associato alla svalutazione, mente e corpo sono legati, alcuni infortuni sono mossi da uno stato psico-emotivo, pensare di essere svalutati dagli altri può favorire un infortunio, sarebbe importante farglielo capire. Se io fossi il suo mental coach non porrei obiettivi sui gol, è un tema sempre molto educato. Bisogna creare cultura,a volte la parola psicologo fa paura, ma quando ci si inizia a lavorare ci si schiariscono le idee. Io ho avuto esperienze all'Udinese e alla Triestina, ancora oggi però si sottovaluta un po' la parte mentale ma stiamo crescendo. Noi abbiamo dei processi mentali che vanno fatti crescere".
Sul ruolo del portiere
"La pausa ha molto impatto, è importante lavorare adesso sulla concentrazione e la velocità di pensiero. Io ho fatto una tesi sul calcio di rigore dal punto di vista del portiere, è qualcosa di molto interessante, le angolazioni possono dare molto indicazioni. Il calcio di rigore perfetto è impossibile pararlo, ma ci sono strategie per aumentare le probabilità di parare un tiro dagli 11 metri. Le motivazioni vanno trovate dentro di sé, se un giocatore cambia casacca in cerca di riscatto è molto delicato.
Quanto sarà complesso il ritorno di Castrovilli in campo?
"Si parla proprio di "Return to play", tutto quello che dice la mente. C'è la paura di rimettere la gamba all'inizio, bisogna elaborare tutto quello che è successo, a volte alcuni giocatori arrivano scarichi alle partite. Secondo me è funzionale far rivedere ai giocatori le proprie partite, più i nostri sensi sono attivati più il sistema funziona, ma bisogna trovare un equilibrio"