Calaiò: "Kean e Piccoli possono trovare l'intesa. Una vittoria può cambiare tutto"

Emanuele Calaiò, ex Napoli e attaccante della Zeta Napoli, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola durante la trasmissione "Viola Amore Mio" partendo dall'analisi della nuova Italia di mister Gattuso: "Da quando è arrivato, penso che si sia dato un segnale che la squadra ha recepito. Adesso c'è voglia di andare in nazionale, c'è uno spirito diverso in campo, sulle seconde palle. sui duelli, ho visto anche un buon gioco. Per dare un impatto subito e immediato a livello di mentalità e di gioco, Gattuso è stata la scelta giusta, perché Spalletti è un allenatore che ha bisogno di più tempo, di vivere i giocatori giornalmente. Gattuso invece ha dato l'impronta fin da subito. Mi ha piacere il fatto di giocare con due attaccanti. Kean e Retegui si completano benissimo e anche se Kean si è infortunato ci sono Esposito, Raspadori. Sono attaccanti importanti. C'è da dire che l'Italia ha comunque giocato con squadre abbordabili, quindi bisogneremo vederla con avversari più complicati. La partita con Israele ha un’importanza vitale per permettere di preparare al meglio i play-off perché presumo che la Norvegia vincerà il girone. E' una nazionale che ha fatto tornare l'entusiasmo. Speriamo vada al mondiale perché non si può vedere un altro mondiale senza l'Italia.
Che opinione ha su Piccoli? Perché non funziona così bene l'intesa con Kean nella Fiorentina?
"Piccoli mi piace molto, è un ottimo attaccante, per l'età che ha, ha molta personalità. Ci vuole tempo, io aspetto più di cinque partite prima di espormi. Con Piccoli c'è stato poco tempo per affiatare questa coppia, però in futuro potrebbe funzionare. La Fiorentina, inoltre, sta avendo un po' di problemi. Quando arriva un nuovo allenatore non è facile entrare subito nei meccanismi. Infatti la Fiorentina non ha solo problemi in attacco, ma ha problemi generali, ci vuole tempo e fiducia. Basta fare una vittoria perché torni serenità e fiducia e si possa ripartire. Penso che la Fiorentina abbia una rosa di rispetto. Tornando agli attaccanti, inizialmente s'è giocato con Kean e Gud, poi c'è Fazzini, col Napoli sono state usate due punte centrali. Però è una coppia da affiatare e che ci sta per caratteristiche. In futuro potrebbe andare bene".
Come mai si parla così tanto di Pio Esposito rispetto a Piccoli?
"E' un attaccante che tutti gli allenatori vorrebbero avere, anche mentalmente sembra abbia 30 anni e che giochi da una vita in Serie A. E' chiaro che se ne parli di più perché gioca nell'Inter, poi ha esordito in Champions, ha fatto goal a Cagliari e in Nazionale. E' l'attaccante del momento. Piccoli invece si deve ancora consacrare, ma se ne parlerà anche di lui, se avrà continuità e se farà goal".
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