Da "Accelera" della Fiesole all'incrocio con Pioli: Tarozzi, la storia del vice che torna a casa

Da "Accelera" della Fiesole all'incrocio con Pioli: Tarozzi, la storia del vice che torna a casaFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca
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di Redazione FV

Ufficializzato ieri, lo staff da 12 persone che comporrà la squadra lavoro di Stefano Pioli alla Fiorentina vedrà il ritorno di un ex come Andrea Tarozzi a fare da vice all'allenatore parmense. Il Corriere Fiorentino ripercorre così la carriera dello stesso ex terzino destro classe 1973, a cui la Curva Fiesole cantava "Accelera" nelle sue sgroppate sulla fascia. Tarozzi arrivò in viola a 24 anni raccogliendo in cinque stagioni 109 presenze e 1 gol (di testa, su cross di Enrico Chiesa, in un Fiorentina-Lecce 3-0 del 1999-00). Dopo le 28 partite nell’anno targato Malesani con l’avvento di Trapattoni i minuti iniziarono ad assottigliarsi e Tarozzi si trasformò in un giocatore di rotazione nondimeno affidabile, capace anche di raccogliere 7 presenze in Coppa Uefa e 3 in Champions, e benvoluto dall’ambiente. Non a caso, anni dopo, Tarozzi avrebbe definito Firenze "una seconda casa".

Dopo il ritiro - con la maglia del Sassuolo addosso - il primo incrocio con Pioli: nel 2009-10 il primo è allenatore dei neroverdi, il secondo team manager, e all’epoca non passarono inosservate le letture delle partite che, dalla tribuna, Tarozzi condivideva poi con il tecnico stesso. Da lì si è poi aperta una lunghissima carriera da vice, una sorta di vocazione, come svelato dallo stesso Tarozzi ai tempi della Virtus Lanciano: "Ho le caratteristiche per fare il secondo, non quelle per essere il primo". Dopo tre anni con Pea, dal 2014 al 2024 Tarozzi ha seguito D’Aversa, in un sodalizio che si è interrotto dopo l’esperienza a Lecce, e nell’ultima stagione è stato al Monza, come vice di Bocchetti, tra la 18esima e la 24esima giornata. Da sempre uomo di campo e (vice) allenatore meticoloso, amante del lavoro sul rettangolo di gioco, Tarozzi rappresenterà un sostegno prezioso per costruire la filosofia e l’identità di una Fiorentina che sarà profondamente viola anche a bordocampo.