VISTA IN TRASFERTA, Si torna con i piedi in terra

"Vista in Trasferta": tutto il racconto delle gare dei viola lontano dal "Franchi". A cura di Patrizia Iannicelli
10.02.2013 15:20 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VISTA IN TRASFERTA, Si torna con i piedi in  terra

La nostra cronistoria di una giornata incredibile, lunghissima, alla fine amara e dura da accettare, inizia molte settimane prima della partita, quando in tutti gli ambienti non si parla d'altro, la trasferta per eccellenza, quella che non sarà mai come le altre, e dove tutto il popolo viola si mobilita in massa. Il costo del biglietto non è certo "popolare", ma già dalle prime ore della vendita si nota quanta è grande la voglia di esserci, oltre le difficoltà, con tutto il settore riservato agli ospiti quasi esaurito, con la vendita di circa duemila tagliandi.

L'entusiasmo è alle stelle, indescrivibile, centinaia e centinaia di persone di ogni età che mostrano con immenso orgoglio l'attaccamento ai colori viola, con sciarpe, maglie, bandiere, striscioni. Finalmente si parte verso le 10.30, il sole ormai alto ci accompagna nel nostro cammino, per le autostrade è un continuo strombazzare di clacson, di bandiere che sventolano fuori dai finestrini, e nelle soste un abbraccio continuo con tutti i nostri "compagni" in viola, possiamo affermare senza retorica di assistere al primo vero esodo dopo gli ultimi anni di totale indifferenza e delusioni vissute. Verso le 16 tutta la carovana, si ritrova alle porte di Torino, e come di consueto tutti i mezzi vengono convogliati dalle forze dell'ordine per essere scortati fino al parcheggio del settore ospiti dello Juventus Stadium.

Dato il numero dei tifosi all'ingresso nascono le prime difficoltà, con pazienza affrontiamo le lunghe code, i controlli nella norma, in molti raggiungono il settore diviso in due anelli, inferiore e superiore quasi all'inizio della gara. Chi si ritrova (la maggior parte) per la prima volta all'interno, non può che ammirare questo impianto moderno, e di quanto manca a Firenze qualcosa di simile per fare un definitivo salto di qualità. La tensione è altissima, le due tifoserie divise solo da pannelli, iniziano le scaramucce verbali, i cori di scherno, ma all'entrata dei nostri ragazzi sul prato verde, i cori di incitamento sono solo per la squadra. Lo stadio è quasi tutto al completo negli altri settori (tantissimi i pullman juventini, provenienti da tutta la penisola incontrati per strada), ma il nostro spicchio colorato da bandiere, sciarpe e palloncini, riesce a dare un effetto ottico magnifico.

Al fischio d'inizio la nostra unica preoccupazione diventava solo l'arbitraggio, visto la designazione di uno degli arbitri pro Juve, ma consapevoli di potercele giocare senza timori reverenziali. Dai primi minuti iniziano i soliti falli su Cuadrado, anche Pizarro viene ripetutamente tartassato da Marchisio, senza ammonizione. L'impegno della squadra ci sembra il solito, ma come sempre sotto rete il solito problema di chi concretizza, l'unica nota di rilievo un tiro di Jovetic respinto da Buffon, recuperata da Toni la palla viene messa in angolo. Solo pochi minuti e al 20° da una disattenzione della difesa (errore di Roncaglia, Viviano fuori posizione?), Vucinic porta in vantaggio la squadra bianconera. Mentre la tifoseria avversaria esulta e finalmente si fa sentire, sprofondiamo nello sconforto assoluto, anche perché la nostra reazione è quasi nulla. Si spera ancora di poter recuperare, il tempo è dalla nostra, ma con pochi passaggi Vidal sotto porta offre una palla a Matri che senza essere ostacolato porta sul 2 a 0 la Juve.

Si va all'intervallo rimarcando le solite problematiche dell'ultimo periodo, possesso palla senza conclusioni di rilievo. Del secondo tempo poche note di rilievo, come prassi il primo ammonito della gara è un giocatore viola (Cuadrado), la squadra è spenta, senza idee, nessuna reazione, mentre quella bianconera amministra con estrema facilità il vantaggio. Le sostituzioni di Savic per Tomovic, di Toni per El Hamdaoui e di Jovetic per Ljajic, non portano a nessun miglioramento in campo. I minuti sul cartellone scorrono veloci, a differenza delle altre volte, non abbiamo nessuna speranza che cambi il risultato, neanche il gol della bandiera, che non avviene, potrebbe consolarci. Nel finale un'autentica agonia, gli "olè" per ogni passaggio dei giocatori juventini, umiliati fino in fondo. Non è stato facile aspettare un'ora prima di uscire dallo stadio, questa gara non può dare alibi o giustificazioni, una sconfitta che brucia dentro e per parecchio tempo per come arrivata.

Sembra che nell'ultimo mese la squadra viola abbia perso di colpo la sua brillantezza, la determinazione, la grinta e in questo caso anche il carattere di opporsi agli avversari. I problemi da rimarcare sono tanti, oltre il calo fisico evidente mancano quei giocatori che dovrebbero fare la differenza, uno su tutti Jovetic, inguardabile. Ammainiamo con la tristezza nel cuore le nostre bandiere i nostri stendardi, torniamo verso la nostra quotidianità fiorentina alle 2 di una notte glaciale, per la prima volta ridimensionati e con i piedi per terra, la strada per l'Europa è ancora lontana...