VISTA DALLA CURVA, Tre pere con dedica al Dottore
La domenica è di quelle che ti farebbero passare la voglia di alzarti dal letto, ma oggi è il giorno di uno degli appuntamenti più attesi dalla tifoseria: la partita con la Roma. Inutile stare qui a ricordare i motivi di questa rivalità, che anche io sento parecchio.
Arrivo allo stadio quando manca ormai meno di mezzora al fischio d'inizio e il colpo d'occhio è piuttosto deprimente. Per una partita del genere fino a qualche anno fa c'era il tutto esaurito, invece ci sono molti posti vuoti anche in Fiesole. La Ferrovia semideserta ormai non fa più notizia purtroppo. Certo che anche il meteo non avrà invogliato gli indecisi, d'altra parte ci ritroviamo uno stadio che non solo "sente" il tempo, ma lo fa sentire anche agli spettatori. Le squadre sono in campo per il riscaldamento, e la Fiesole saluta come si conviene l'uscita dei romanisti: fischi e cori, compreso quello su Bin Laden.
Lo speaker annuncia un minuto di silenzio per la scomparsa di Socrates dopo l'ennesimo ricovero in ospedale. Dispiace molto, anche se pochi di noi l'hanno visto giocare dal vivo. Io ricordo solo alcuni spezzoni su "90° minuto", compreso lo splendido gol segnato all'Atalanta. Magari altri ricordano più semplicemente le disavventure cliniche di Oronzo Canà in Brasile. Sul tabellone appare la "figurina" del Dottore, con quella maglia con la scritta Opel che ricorda a tutti una Fiorentina tra le protagoniste del campionato. Oggi invece è tutt'altra musica purtroppo. Ci sono applausi sinceri di tutto lo stadio, romanisti compresi.
E' il momento delle formazioni, e di qualche mugugno ai nomi dei protagonisti in negativo delle ultime giornate, fra sconfitte e bravate varie. I fischi a Montolivo non sono più una novità. Entrano le squadre sotto le note dell'Inno Viola, che al solito nessuno riesce a cantare stando dietro al disco, nemmeno ci fosse bisogno di un "vocal coach". I giocatori si stringono nel cerchio di centrocampo per il minuto di silenzio, che viene rotto sporadicamente da qualche battuta su aerofagie varie. Poi molti iniziano ad applaudire prima del tempo, alla faccia del silenzio. Finalmente si comincia, mentre la pioggia sembra dare un po' di tregua.
L'inizio è promettente, ma la Roma fa girare bene la palla. Poi un guizzo del "Bambino" risolve la gara: rigore ed espulsione sacrosanta.
Una mazzata. Eppure la Roma continua a giocare piuttosto bene, facendo possesso palla anche con l'uomo in meno. Il tifo oggi è un po' freddino, e si dovrà aspettare il raddoppio del Gambero per risvegliarsi dal torpore. Peraltro, data la pessima visuale, molti di noi non se ne sono nemmeno accorti del gol. Pace, l'importante è averlo fatto. La pioggia intanto ha ripreso vigore, e all'intervallo c'è un esodo di massa sotto la Curva per ripararsi. L'atmosfera è allegra visto il doppio vantaggio e la vittoria quasi in cassaforte, quindi c'è spazio per un "pogo" prolungato e per una serie di cori, a tema libero.
La ripresa inizia in un clima rilassato, la vittoria sembra certa. Quando entra in campo il Tanque, il commento di tutti è che "o segna oggi o mai più". L'inizio non è incoraggiante, solita confusione, soliti movimenti indecifrabili. Poi un tentativo di stacco di testa che sembra più simile a uno svenimento nella tromba di un ascensore scatena l'ilarità di molti, me compreso. Però l'impegno ce lo mette, tanto che Jovetic, studiando da capitano, gli da una pacca di incoraggiamento.
Il fallaccio di Gago sul Bambino fa saltare in piedi mezzo stadio, guai a chi ce lo tocca. L'inevitabile secondo giallo mette il sigillo definitivo sul risultato e lascia spazio alla derisione dell'odiato avversario, una soddisfazione che di questi tempi ci si toglie di rado. Gli olè sembrano anche esagerati: in fondo siamo 11 contro 9.
Poco dopo il furbo Bojan si improvvisa portiere e lascia i suoi in 8. Dal dischetto si presenta il Tanque, che riceve l'investitura da Jojo. Lo stadio trattiene il fiato, gol! Incredibile ma vero, il Tanque si è sbloccato! Gli ultimi minuti sono all'insegna degli olè, stavolta per i passaggi dei romanisti. Non male. Al fischio finale tutti contenti: 3 pappine ai rometti, 3 punti per noi e il Tanque che si sblocca. Che volere di più? Chi ha detto un gol su azione? I soliti incontentabili.