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martedì 21 luglio 2020, 00:00Notizie di FV
di Tommaso Loreto

Di certo il finale di campionato si fa più interessante ora che la Fiorentina ha ufficialmente salutato le sabbie mobili della bassa classifica. L’opportunità che si pone di fronte a Iachini e alla squadra è persino unica, già nella doppia sfida a Inter e Roma i viola potrebbero dimostrare come e quanta differenza faccia una testa più libera, sgombra da quelle preoccupazioni che l’avevano bloccata nelle primissime gare dopo la ripresa. 

Si potrà eccepire che il risveglio sia arrivato particolarmente tardi, eppure comunque in linea con le tante difficoltà cui è andato incontro l’intero universo viola. Agli strascichi del cambio di proprietà si sono aggiunte le problematiche di una guida tecnica che ha cominciato a traballare, quella di Montella, oltre all’infortunio di Ribery, vero fattore discriminante di questo finale di stagione.

Vedere oggi quanto elevato sia l’apporto del francese, in ogni termine, non fa altro che acuire i rimpianti per le assenze dovute alla squalifica prima e all’infortunio poi. Se si aggiunge uno stop che non ha precedenti come quello che ha comportato il lockdown è più semplice elargire giustificazioni alle difficoltà incontrate dalla proprietà americana nel suo primo anno di Serie A. 

In questo scenario l’impatto di Iachini si è rivelato positivo, efficace, ed era sostanzialmente questo che la società gli aveva chiesto nel momento in cui aveva deciso per una avvicendamento con Montella. Adesso che il tecnico ha tutto per tagliare il traguardo con la leggerezza di chi ha già compiuto la propria missione spetterà alla società cominciare a costruire, presto, la prossima stagione. Cominciando dal nodo allenatore da scegliere da una rosa dei candidati capitanata da Ivan Juric per arrivare a un mercato che in entrata, e in uscita, potrebbe cambiare di molto il volto della Fiorentina.