TABU' TRASFERTA
Piaccia o non piaccia (sarà anche perchè il mercato si è chiuso) ma il totoallenatore sembra essere già partito. E, inevitabilmente, nemmeno la Fiorentina ne è esente. Del resto, per Mihajlovic, il tempo degli esami non sembra essere per niente passato. Dalla gara contro il Genoa, considerata vero spartiacque, al pareggio di Parma sono passati soltanto tre giorni. Eppure, a giudicare dalle prestazioni, fra la Viola vista al "Franchi" e quella del "Tardini" ci correva ben più di qualche semplice giorno.
Perchè a Parma, in trasferta, la Fiorentina ha di nuovo traballato a fronte di quella fragilità esterna che ormai la contraddistingue da quasi un anno. Il prossimo mese, del resto, sarà un anno esatto che i viola non vincono lontano dai propri tifosi. Tre a uno al Napoli, al "San Paolo", poi il buio. Non che in casa i viola hanno dato spettacolo, ma di certo fuori dalle mura fiorentine se possibile è andata peggio.
Ecco che, allora, ancora una volta non resta che aggrapparsi alla speranza di una prestazione diversa. Diversa da quella di Parma, forse più vicina a quella del match infrasettimanale contro il Genoa, di certo opposta a quella di Roma contro la Lazio. Provando a trovare qualche geometria in più in mezzo al campo, ed offrendo maggior supporto a Gilardino in fase d'attacco quando, fra l'altro, ritroverà anche Mutu al suo fianco dal primo minuto.
Contro il Palermo, in altri termini, ricomincia la caccia al tabù trasferta. Perchè i dubbi sul gioco di Mihajlovic già oggi aleggiano sulla testa del tecnico, e perchè il totoallenatore già impazzato sul suo conto testimonia come, il futuro in viola, sia a dir poco in bilico. Infondo, fosse solo per la legge dei numeri, prima o poi il 2 in schedina dovrà pur uscire...
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