SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
No, sembra proprio che da questa Fiorentina non sia lecito attendersi reazioni di un certo tipo. O almeno qualcosa che si avvicini a 90 minuti giocati con intensità e concentrazione. Nemmeno contro una delle (poche) squadre che la seguono in classifica la Fiorentina si scuote più di tanto, e con il piccolo trotto che ormai contraddistingue il gioco di questa squadra porta a casa un punto che sembra aggiungere pochissimo al momento dei viola.
Ancora una volta poche idee, ancora una volta più ombre che luci, ancora una volta i leader assenti ingiustificati. E il finale tambureggiante non fa altro che accrescere la rabbia per 70 e passa minuti giocati con scarsissima convinzione e ancor meno determinazione. Le occasioni create dopo il gol beffardo di Pjaca confermano un blocco mentale che non sembra aver abbandonato il gruppo anche ieri sceso in campo a dir poco impaurito.
Nel 433 tendente al 4231 di Prandelli ci sono poche novità, ma il problema è che né Pulgar né Amrabat si spostano dalle recenti prestazioni, mentre con Castrovilli acciaccato l'inserimento di Bonaventura regala un po' più di freschezza ma non altrettanta precisione. Quanto all'attacco, seppure Vlahovic abbia battagliato più del solito, né Callejon né Ribery (sempre più in ombra) sono mai riusciti a trovare il fondo con continuità.
Ne è uscita la solita prestazione scialba di una Fiorentina per oltre 70 minuti nuovamente schiava di sé stessa e delle sue paure. Un gruppo che in campo quasi mai dà la sensazione di aiutarsi a vicenda e che spesso gioca il più semplice possibile per restare poi in attesa di osservare l'errore altrui. Doveva essere un'occasione buona per dimostrare che questa Fiorentina non merita di essere a ridosso della Serie B, si è tramutata nella conferma di come questa squadra non sappia cosa inventarsi per uscire da una crisi di nervi ormai cronica.