SPERANZE DA VERIFICARE

27.09.2022 00:00 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
SPERANZE DA VERIFICARE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2022

Sottili ma nemmeno troppo, i messaggi lanciati nel Commisso pensiero ribadito nella serata di ieri su Sportitalia e Italia 7. Una sorta di specifica bis a quanto già comunicato nell’ultima conferenza stampa, certamente con toni più morbidi ma anche amareggiati. Perchè poi è nelle pieghe delle riflessioni sullo stadio che è più semplice scorgere il cambio di prospettiva di Commisso, o nello scoramento per il rallentamento che ha toccato il Viola Park, visto che sul fronte sportivo poco o niente viene aggiunto a quanto già chiarito.

Che la Fiorentina voglia far meglio, è concetto che Commisso ribadisce, smentendo cessioni societarie a centro sportivo ultimato, e persino rilanciando sfide a chi (fiorentino di nascita) volesse proporsi in sede d’acquisto o gestione. Ma se sul piano della combattività il presidente è lo stesso, anche nel tornare a parlar di Vlahovic senza troppo considerare le difficoltà attuali dei sostituti e anzi rivendicando di nuovo la scelta di Kouamè, è nella stesura di una strategia per il suo club che sembra nuovamente mancare una certa chiarezza.

Perchè se ancora una volta nella versione di Commisso i conti tornano anche con la munifica cessione di Vlahovic (in termini di entrate e uscite) o il risparmio su Torreira, a livello tecnico la sua Fiorentina sembra ancora pagarne un prezzo quanto meno alto.

Certo non mancano le precisazioni, come quelle su una squadra che ha difficoltà nel gioco, il cui allenatore gode di stima intatta ma col quale è stata affrontata la questione di un gioco troppo orizzontale e con troppi retropassaggi, o ancora quelle su un gruppo a suo avviso troppo criticato dalla stampa solitamente avversa. Eppure Commisso probabilmente preferisce parlar di campo che non di piani e progetti, che sia la questione Campi o Franchi il presidente viola non pare aver più dubbi dubbi, “il treno è passato” è un segnale inequivocabile almeno a fronte del “lo stadio se lo fanno loro” riferito all’intervento sul Franchi.

Ulteriori segnali di amarezza verso un futuro a lungo termine nel quale proprio lo stadio di proprietà sarebbe un la discriminante. Sperando che le difficoltà emerse nel presente possano essere superate di slancio, come Commisso per primo auspica. Parlando degli attaccanti Cabral e Jovic chiamati adesso a un cambio di passo.