SPECIALE FV, Il pagellone di serie A (I parte)

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02.06.2009 00:00 di  Marco Conterio   vedi letture
SPECIALE FV, Il pagellone di serie A (I parte)
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© foto di Giacomo Morini

LECCE - 4
Ultimo posto per i salentini, dopo una prima parte di campionato in cui, guidati da Beretta, pareva potessero raggiungere la salvezza con le unghie e con i denti. Poi il tracollo, verticale, frutto di sconfitte su sconfitte. Minor numero di vittorie, 5, peggior difesa del campionato, 67 gol subiti, numeri che non lasciano adito a dubbi sul perché i salentini siano retrocessi.

Il più - Andrea Esposito
Difensore che si è guadagnato anche la convocazione da Lippi per l'amichevole di sabato a Pisa, è probabilmente l'unica nota positiva della stagione disastrosa dei salentini. Classe '86, sulle sue tracce ci sono molti club, Roma su tutti.

Il meno - Daniele Cacia
Nel vasto mare delle insufficienze gravi leccesi, peschiamo il nome dell'ex attaccante viola. Che cercava il riscatto, ma che è riuscito a siglare solo 2 reti in 1034 minuti di gioco. Numeri, che parlano da soli.

REGGINA - 4
Penultimi allo scadere, retrocessi con largo anticipo, la B era vicina per i calabresi già ad inizio campionato. In zona salvezza gli amaranto non sono mai stati, in una stagione tribolata, frutto di un mercato improvvisato e che non ha tratto alcun benefit dal cambio di panchina.

Il più - Andrea Costa
Esterno mancino classe '86, grande corsa, terzino e fludificante a piacimento, è una delle note positive degli amaranto versione 2008/09. Probabile che prosegua la sua avventura in Calabria, anche se il suo dinamismo potrebbe far comodo a molte squadre, scoperte in quella posizione.

Il meno - Franco Brienza
Una stagione al di sotto dei suoi standard, cinque reti ma anche tante occasioni sbagliate e pochissimo apporto in fase offensiva. Il folletto classe '79 dovrà ripartire, forse da Reggio, forse lontano dalla Calabria, cercando di riscattare un campionato davvero sotto tono.

TORINO - 3
La peggiore del campionato. Retrocessa nonostante gli ingenti, e scapestrati, investimenti di Cairo, tre tecnici in una stagione, il capocannoniere (Amoruso) ceduto a gennaio, giocatori sull'orlo della pensione intorno a cui è stato costruito il centrocampo (Corini) e tanti altri errori che hanno contribuito all'adieu alla A da parte dei granata. E' un peccato che un club così glorioso saluti la massima serie, ma 20 sconfitte, ovvero il record del campionato, lasciano adito a poche chiacchiere.

Il più - Matteo Sereni
Nonostante prestazioni a fasi alterne, è sempre stato l'ultimo a mollare. Uno che gioca e para con il cuore, che dà il 100% per la causa anche quando la nave è prossima ad affondare o quando i compagni sono saldi sulle scialuppe, mentre lui cerca di prendere stoicamente in mano il timone.

Il meno - Alessandro Rosina
Poteva e doveva essere la sua stagione. Invece si è inimicato anche i tifosi granata, che lo hanno fischiato anche durante la commemorazione di Superga, accusandolo di non essere degno di rivestire il ruolo di capitano dei granata. Tanto fumo e poco arrosto.

BOLOGNA - 5
Salvo per il rotto della cuffia, il Bologna deve gioco forza programmare in maniera diversa la prossima Serie A. Stesso discorso che vale per il Torino: tre tecnici, mercato senza un filo logico, acquisti sudamericani compresi, deve dire grazie a Di Vaio ed a Terzi per una salvezza conquistata all'ultima di campionato. Troppo poco, per una piazza esigente come quella felsinea, i Menarini dovranno rimboccarsi le maniche e mettere mano al portafogli per fare decisamente di più.

Il più - Marco Di Vaio
Il leone torna a ruggire quando nessuno se lo aspetta. E' il caso di Di Vaio, trentatrè primavere, campionati non certo esaltanti alle spalle ma 24 gol ed il titolo di vice-capocannoniere, in coabitazione con Milito ed alle spalle di Ibrahimovic, in Serie A.

Il meno - Pablo Daniel Osvaldo
Sette milioni, ancora da versare nelle casse gigliate, e 0 gol all'attivo. Un ruolino di marcia decisamente deludente per quello che era stato il colpo dell'inverno felsineo. A questo punto, il suo futuro è in dubbio, viste le magre prestazioni raccolte in sei mesi.

CHIEVO - 7
Una salvezza inaspettata, inattesa, merito soprattutto del tecnico Di Carlo, subentrato a Iachini quando la baracca era prossima a trasferirsi in anticipo in B. Una squadra che ha lottato con il cuore, che fossero big o dirette concorrenti, un club che si è preso una bella rivincita contro i molti che lo volevano già retrocesso prima che iniziasse il campionato.

Il più - Sergio Pellissier
C'è da chiedersi perché le big continuino ad ignorarlo. Gol a raffica, assist a volontà, una squadra caricata quasi completamente sulle sue spalle. La convocazione nell'Italia è la ciliegina sulla torta, il prossimo anno, qualora dovesse partire, mancherà sicuramente ai Mussi Volanti. Perché di professionisti così, esemplari, seri, competenti, non ce ne sono molti a giro. Tra i migliori, anche Yepes e Marcolini.

Il meno - Antonio Langella
E' stato il colpo del mercato, dopo stagioni esaltanti tra Cagliari e Atalanta, è stato altrettanto la delusione del campionato clivense. Due soli gol, quattro misere conclusioni in porta e dodici cross riusciti. Numeri da comprimario di Serie B, troppo poco per le aspettative che c'erano nei confronti dell'esterno mancino classe '77.