SOZZA E DUE METRI DIVERSI: QUELLO CHE NON TORNA DI JUVENTUS-FIORENTINA
C’è un aspetto che più di tanti altri non convince della partita andata in scena all’Allianz Stadium tra Juventus e Fiorentina ed è sicuramente quello relativo alla gestione dei falli e dei cartellini da parte del giovane direttore di gara Simone Sozza, il delfino del designatore Rocchi. Una conduzione di gara che, nel complesso, non è apparsa fino in fondo equilibrata e che ha finito per penalizzare gli ospiti. Nel post partita di ieri, sul tema, Vincenzo Italiano ha preferito non gettare benzina sul fuoco, nonostante la visibile irritazione per alcune scelte che sono state peraltro pagate a caro prezzo anche dal suo storico vice Niccolini, espulso (“Molte volte dobbiamo essere più attenti noi ed evitare di inanellare gialli uno dietro l’altro” ha risposto il tecnico proprio alla domanda posta da Firenzeviola.it) eppure ai piani alti della Fiorentina la stizza per quella che è stata la conduzione di gara ieri è molta.
Ma al di là di quelli che sono i (comprensibili) sentimenti della società viola, ci sono dei numeri che appaiono inequivocabili e che rendono bene l’idea di come la direzione della partita sia stata quantomeno rivedibile: sulla base del tabellino stilato dalla Lega di Serie A, è possibile vedere come lo stesso numero di falli effettuati da Juventus e Fiorentina (15 a testa) sia stato valutato con troppa differenza. Se infatti gli ospiti hanno inanellato quattro cartellini gialli e un rosso (più l’espulsione dalla panchina dell’allenatore in seconda), i bianconeri si sono visti sventolare appena due ammonizioni, una delle quali solo all’88’. A conti fatti la Juventus ha potuto beneficiare del 50% in più dei falli da spendere con un metro di giudizio che non è parso alla lunga equilibrato.
Ci sono poi tre episodi chiave che non tornano del tutto: il primo giallo comminato a Martinez Quarta dopo soli 26’ (ammonizione che peraltro gli costerà la partita contro il Milan del 20 novembre), il pericoloso fallo non sanzionato di de Ligt in area viola su Terracciano (il centrale è andato in elevazione con il braccio aperto ed ha infilato accidentalmente un dito in un occhio al portiere, che ha rimediato per sua fortuna solo un’abrasione alla cornea) e poi il tocco di mano di Danilo in area viola al 47’ che Sozza ha giudicato non volontario (in Lazio-Inter lo stesso identico episodio aveva portato al rigore per i biancocelesti). Tanto rammarico dunque e la forte sensazione che per una partita di cartello come quella tra Juventus e Fiorentina la scelta di un arbitro con maggiore esperienza e personalità rispetto al giovane avvocato di Seregno sarebbe stata più adeguata.