NESSUN VIOLA SICURO DI RESTARE: ECCO LE PERCENTUALI
Mentre impazzano polemiche e critiche, con lo spettro retrocessione che incombe, a due giornate dalla fine un'altra cosa fa notizia: la Fiorentina non ha neanche un giocatore - dei 13-14 titolari - sicuro di restare anche la prossima stagione. A dire il vero in base al rendimento, ci sono forse tre -quattro a meritare davvero la conferma e, senza fare nomi, inutile dire che anche questi - pur singolarmente buoni - devono condividere le colpe di questo finale di stagione vergognoso. Sta di fatto che anche sul mercato regna l'incertezza nonostante i dirigenti aspettino la fine della stagione prima di mettersi a tavolino seriamente. Per questo c'è qualche dubbio anche sull'incontro con il Siviglia per Muriel annunciato in settimana, perché se sul piatto a favore ci sono volontà del giocatore e il fatto che abbia segnato nove gol (3 in Coppa Italia però) da gennaio, sull'altro piatto della bilancia ha mostrato limiti nella continuità, soprattutto durante la stessa gara quando si eclissa per molti minuti. Vale la pena spendere 13 milioni per il riscatto, soprattutto se occorre rifare quasi tutta la rosa? Se prima sul riscatto non c'erano dubbi, le percentuali si sono assestate a metà: 50 per cento che resti, 50 per cento che vada via.
Volendo, per gioco più che per certezze effettive, estendere il "borsino" di chi resta e di chi va via a tutti, va premesso che le percentuali varieranno in base alle offerte di mercato ma anche in base a chi dei big verrà ceduto, condizionando poi il mercato degli altri. Ad oggi però la realtà è che neanche Lafont, sul quale è stato molto investito, c'è certezza: un 5 per cento che se ne vada c'è anche per lui. Un discorso a sé merita invece Federico Chiesa il cui valore, diciamocelo, è sprecato in una squadra ancora fuori dall'Europa e dal futuro così incerto: solo un intervento di Diego Della Valle o un atto d'amore dello stesso giocatore e della sua famiglia, unito alla consapevolezza che nell'anno degli Europei meglio avere la garanzia di giocare, potrebbe creare le condizioni per farlo restare.
Le percentuali più alte di permanenza sono invece di capitan Pezzella, nonostante nella diatriba Pioli-società si sia esposto fin troppo, Dabo che un certo spazio se l'è ritagliato anche se non come prima scelta e Benassi (anche se Montella non sempre si è affidato a lui). Questi potrebbero rappresentare l'ossatura da cui ripartire. Per gli altri i punti interrogativi aumentano, con Gerson (prestito secco che andava ridiscusso), Edimilson, Norgaard, Hugo e Veretout con le valigie praticamente fatte. Per Simeone, patrimonio viola, dipenderà dalle offerte, dal futuro di Muriel e dal riscatto, ad ora incerto, di Mirallas ma il giocatore ha mostrato limiti realizzativi che ne hanno inficiato alla fine anche la garra che lo contraddistingueva: nell'anno della consacrazione ha fatto invece un passo indietro. Sulla difesa tanti dubbi, visti i tanti gol presi nel 2019, con Milenkovic possibile sacrificio. Ad ora ci sentiamo insomma di dare queste percentuali molto variabili, aspettando la salvezza matematica per iniziare a mettere nero su bianco ed avere più certezze sulla Fiorentina del domani.
PERCENTUALI DI ADDIO
Lafont 5%
Laurini 90%
Milenkovic 80%
Pezzella 25-30%
Ceccherini 40%
Hugo 95%
Biraghi 80%
Benassi 30-40%
Veretout 98%
Dabo 60%
Gerson 99%
Norgaard 98%
Edimilson 95%
Muriel 50%
Mirallas 70%
Chiesa 90%