NELLE MANI DI (SAN) PIETRO

Pietro Terracciano a caccia di riscatto con l'Inter e dell'imbattibilità (di squadra) in campionato. Cinquecento minuti giocati, equamente distribuiti tra campionato e coppa Italia (3 gare per parte con 5 gol subiti e due clean sheet complessivamente), competizione dove ha rimediato l'unica sconfitta di un percorso da "talismano" e che può far dormire sonni tranquilli ai compagni di reparto anche quando manca Dragowski. E anche in campo il portiere dà tranquillità, dialogando più del collega con il reparto arretrato.
Terracciano si candida dunque ad essere uno dei portieri di riserva più affidabili della serie A e domani contro l'Inter toccherà ancora a lui e per fortuna sono lontani i tempi in cui Neto dovette giocare la finale di coppa Italia con una mano out perché c'era poca sicurezza nel secondo portiere (senza nulla togliere all'allora vice che era Rosati). Tecnico e medici hanno capito che non è il caso di far stringere i denti a Dragowski alle prese con una brutta lombalgia, a maggior ragione ora che la salvezza è matematica (e Terracciano ha sicuramente contribuito ad ottenerla nelle tre decisive vittorie con Parma, Lecce e Torino.
Contro l'Inter Terracciano è chiamato così a riscattare proprio quell'unica sconfitta di questa stagione con lui in porta, contro i nerazzurri (in Coppa) e a confermarsi un "talismano" in campionato. O, comunque vada, a prendersi la soddisfazione di essere considerato all'altezza di un titolare e della maglia viola.
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