MUTU-SANTANA, Tra ricordi e rimpianti
Quella di domenica al Franchi sarà una sfida particolare per tre giocatori, che ritorneranno a calcare da ex il campo che li ha visti protagonisti per diverse stagioni.
Su Adrian Mutu molto è stato già scritto in questi anni. Le sue indiscusse capacità tecniche si sono spesso scontrate con un carattere molto particolare: il vero manifesto di "genio e sregolatezza". L'inizio della sua avventura in Romagna è stato sicuramente inferiore alle attese, tanto da venire anche contestato dai suoi nuovi tifosi. Il rumeno non gradiva il ruolo di prima punta nel quale veniva impiegato, e non ne ha fatto mistero. Le cose sono poi migliorate, e Mutu è riuscito a dare ancora prova della sua classe realizzando 7 reti, quasi la metà dell'intero bottino della squadra.
Gianluca Comotto è forse da considerarsi il brutto anatroccolo dei tre, non avendo tra le sue caratteristiche migliori la tecnica, ma anche nel suo caso l'impegno non è mai mancato.
Prestazioni altalenanti per lui, coinvolto nella difficile stagione della sua squadra. E nel giorno del suo addio a Firenze probabilmente in pochi si sono strappati i capelli, soprattutto dopo l'episodio poco simpatico del "fondoschiena", poi ridimensionato dallo stesso giocatore.
Mario Alberto Santana è l'ultimo arrivato in tra i bianconeri, dopo un inizio di stagione passato quasi interamente in panchina a Napoli. Nell'ultima gara giocata e persa dal Cesena sul campo del Chievo, l'argentino è stato il migliore dei suoi, mostrando quella voglia e quello spirito di sacrificio che lo avevano fatto apprezzare prima da Prandelli e poi da Mihajlovic.
Sostenere che due giocatori come Mutu e Santana avrebbero fatto comodo a Delio Rossi per attenuare il grave problema del gol in casa viola è forse ardito, e magari non è giusto guardare al passato. Ma dal punto di vista della personalità la loro presenza nello spogliatoio viola magari avrebbe fatto ancora comodo. Forse più ancora delle loro doti tecniche.