LA RIVOLUZIONE PUÒ ATTENDERE. E PER CORVINO?
Nessuna rivoluzione copernicana, avanti con le conferme: il modus operandi in queste prime settimane del team di Rocco Commisso a Firenze è chiaro. La prima stagione della Fiorentina a stelle e strisce avrà nei volti dei suoi protagonisti molti punti in comune rispetto alle precedenti annate. Dopo la fiducia manifestata prima a Giancarlo Antognoni (che ricoprirà un ruolo ben più di prestigio nei quadri aziendali) e poco dopo telefonicamente pure a Vincenzo Montella (raggiunto sabato sera in India dal numero 1 di Mediacom, che ha sottolineato tutta la sua stima per l'aeroplanino in virtù delle buone referenze da parte della famiglia Della Valle), è stata la volta anche del settore giovanile.
La notizia era nell'aria dopo la visita che Commisso e Barone hanno fatto ieri presso le strutture della Trave a Firenze Nord e pochi minuti fa è stata ufficializzata: il professor Vergine e il suo gruppo di lavoro (in particolar modo i capi osservatori Stefano Cappelletti e Maurizio Niccolini) resteranno al timone del vivaio viola, in virtù anche dell'ottimo lavoro svolto in questi anni che ha portato alla conquista di svariate finali ma soprattutto alla valorizzazione di giocatori che ormai sono punti fissi delle rispettive prime squadre e Nazionali.
In attesa dunque di conoscere chi andrà a ricoprire la carica di amministratore delegato (che negli ultimi anni della gestione Della Valle era di competenza di Mario Cognigni), resta aperta la questione legata al direttore sportivo: l'attuale responsabile dell'area tecnica Corvino è legato alla Fiorentina ancora da un anno di contratto e, in base a quelle che sono state le prime mosse di Commisso e Barone, verrebbe spontaneo pensare che una riflessione circa la conferma del dirigente salentino verrà in ogni caso fatta, nonostante la fiducia a Firenze per il "Corvo" sia ormai da mesi ai minimi storici. La sensazione, tuttavia, è che l'unico tassello della nuova dirigenza viola (insieme, ovviamente, al CEO per il quale restano in ballo i nomi di Gandini e Scolari) che è destinato a cambiare radicalmente sia proprio quello legato al nuovo direttore sportivo. L'eccezione che conferma la regola.