LA RICONFERMA
Riconfermasi, si sa, non è mai facile ma la Fiorentina, nonostante le mille peripezie di una stagione nata male fin dalla terza giornata, ci è riuscita. Lo scorso anno il 4º posto arrivò al termine di una cavalcata chiusa con 70 punti, oggi la Viola 2.0 targata Montella al massimo si fermerà a quota 67. Un bel successo, al netto delle pesantissime assenze e di un'annata a dir poco estenuante, sfiancata da un'Europa League condotta nel migliore dei modi e da una Coppa Italia portata con tutti gli onori fino in fondo.
In mezzo a tutto questo, una sequela di record: quello delle vittorie in trasferta (ben 10 in campionato su un totale di 19) e quello di essere stata la 24ª squadra nella Serie A a girone unico ad aver conquistato più punti lontano dalle mura amiche (34) rispetto a quelli ottenuti in casa (30, al massimo 33): carattere, grinta e mentalità. Tutte doti che Vincenzo Montella, in appena due anni, ha saputo infondere ad un gruppo di giocatori creato ex novo. Una rosa che ha saputo stupire nella passata stagione e che quest'anno è riuscita, sotto tanti aspetti, a fare anche di meglio.
E ora? C'è da onorare fino in fondo una stagione, anche contro un Torino lanciato verso il 6º posto che varrebbe una storica Europa che ai granata manca dal 1992. Perché in panchina, dopo il definitivo ritorno di Pepito Rossi (dopo il gol di martedì, oggi anche un assist da Mondiale) ci sarà anche un certo Mario Gomez che scalpita.