LA RESA DEI CONTI
L'arrivo al centro sportivo "a tutta birra" stamattina di buon'ora la dice lunga sull'umore di Vincenzo Italiano, arrabbiato e deluso dal risultato di ieri a Torino. Se il tecnico non chiuse occhio dopo il ko con la Juve (restando a Torino), riguardando quasi in loop le immagini fino all'alba, immaginiamo che in casa Italiano non sia stata una nottata facile. E neanche una giornata di lavoro facile. Con il suo staff a rapporto ha iniziato subito a lavorare sia sugli errori commessi ieri che sulla sfida di giovedì che appare importante sia per proseguire il cammino in Coppa Italia (partita secca con il Napoli) ma anche per vedere una reazione che il tecnico stesso vuole stimolare.
All'ora di pranzo sono arrivati anche i giocatori con i leader tra i primi per aiutare probabilmente il tecnico a capire cosa non ha funzionato. Per aiutarlo a capire segnali di uno spogliatoio che probabilmente aveva sottovalutato tanto da dare quel famoso venerdì libero ai giocatori (certo non è stato quell'allenamento in meno a fare la differenza e semmai doveva dare un po' di fiato in più dopo la preparazione dura alla ripresa).
Italiano ha parlato chiaro alla squadra perché la figura non è stata bella per nessuno, perché è stata persa un'occasione d'oro in classifica e soprattutto perché basta una partita per mandare alle ortiche quanto di buono era stato fatto o detto dalla e sulla squadra e dai e sui singoli, ieri distratti e apparsi distanti dalle dinamiche di squadra. In campo tutti in cerchio ad ascoltare il tecnico, con la testa alla prossima partita e convinti che non bisogna mai cullarsi sugli allori ma impegnarsi sempre al 100 per cento, senza cercare alibi di alcun genere.
Anche la dirigenza si è fatta sentire, con Barone e Pradè presenti. Ed anche se dall'interno il club prova a buttare acqua sul fuoco perché i confronti sono comunque all'ordine del giorno, è ovvio che i contenuti siano stati più forti del solito perché della Fiorentina in campo non c'è stata neanche l'ombra ieri. E le parole d'ordine sono "insieme", "gruppo" e "aiutarsi" ritrovando quello spirito che ha permesso alla Viola di essere una delle più piacevoli sorprese della stagione. Senza alibi o mugugni di mercato perché i nuovi arrivati siano visti come un aiuto concreto alla squadra e una sana concorrenza nei ruoli, più che giocatori presi per scalzare altri. E all'uscita nessuno ha avuto voglia di fermarsi con i pochissimi tifosi presenti per un selfie, tranne Odriozola. Sperando che quel 4-0 diventi presto solo un brutto ricordo.