LA PRIMA IN BACHECA
Il primo trofeo dell’era Commisso porta la doppia firma di Emiliano Bigica e del suo successore sulla panchina della Primavera, Alberto Aquilani, facendo il paio con quel titolo raccolto un anno fa al termine della gestione Della Valle. Un testimone virtuale passato di mano tra la precedente e l’attuale proprietà, certamente soddisfatta di poter alzare una coppa al termine della prima stagione italiana. C’è da scommettere che per Commisso la soddisfazione di Reggio Emilia sia un primo risarcimento a un’annata tutt’altro che banale.
Vittorie giovanili a parte, però, è già tempo di pensare alla seconda stagione italiana come del resto stanno facendo Barone e Pradè. Nella giornata di ieri la società viola ha confermato quanto vi avevamo già raccontato in merito a Dalbert, il brasiliano non sarà confermato, e l’ipotesi di un ritorno a Firenze di Biraghi sembra riscontrare il favore del tecnico Iachini. Di certo proprio sulle corsie esterne si continuerà a lavorare, come al centro della difesa dopo i contatti di ieri tra Milan e Pezzella, valutando Barreca del Genoa e continuando a seguire la posizione di Izzo del Torino.
Discorso molto diverso per l’attacco, dove di occasioni ancora non se ne vedono. Anzi, per la verità costi e valutazioni sembrano proibitive, a cominciare dai 25 milioni richiesti dall’Herta Berlino per Piatek per arrivare al doppio dei milioni richiesti dal Torino per Belotti. Scenari inavvicinabili ancora oggi ma probabilmente destinati a restare d’attualità per tutto il mese di settembre. Anche per questo ritrovarsi una coppa in bacheca, la prima a stelle strisce, è un ottimo modo per consolarsi nell’attesa.