LA PIOGGIA, I TUONI, LA SPOCCHIA

13.05.2013 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
LA PIOGGIA, I TUONI, LA SPOCCHIA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Andremo avanti un’altra settimana. Non è di certo un problema per la Fiorentina continuare a sognare il terzo di posto, sarà invece molto più fastidioso per il Milan continuare a sentire il fiato sul collo dei viola. Ma ancor prima che riflettere sul primo match ball sprecato dalla squadra di Allegri è giusto sottolineare quella che è stata la domenica di festa della Fiorentina.  Nel giorno della matematica certezza del quarto posto, e del ritorno in Europa, restano negli occhi tante immagini. E il più delle volte ti accorgi che, sullo sfondo, c’è il profilo iberico di Borja Valero a firmare istantanee da calcio spagnolo. Tra le tante, però, ce ne sono un paio che stasera sembrano più nitide di altre. La prima disegnata con i contorni malinconici della pioggia, la seconda dipinta dalla veemenza dei tuoni e dei fulmini.

L’immagine che più rappresenta questa (ultima?) stagione viola di Jovetic è proprio la pioggia. Caduta a dirotto nel secondo tempo, e sugli inermi tifosi viola privi di copertura. JoJo si danna l’anima per congedarsi con un gol dai suoi tifosi, ma alla fine sembra soprattutto un pulcino bagnato. Che gira al largo dall’area di rigore, che sbatte sui difensori, che conclude senza trovare lo specchio. Quasi un ignoto regista c’avesse pensato, in quella che potrebbe essere la sua ultima al “Franchi”, su Jovetic piove come sui protagonisti solitari dei film in bianco e nero. Toni ha invece il fuoco dentro. La sua è una sfida, una scommessa da vincere, e quell’ottavo gol arriva quasi come una sentenza. Esattamente mentre sullo stadio si abbattono tuoni e fulmini da vero e proprio nubifragio. Toni è effettivamente rinato a Firenze, e in questa stagione i suoi numeri zittiscono definitivamente qualsiasi scettico sul suo ritorno versione amarcord. Come andrà a finire sembra, anche in questo caso, scontato, ma l’addio di Toni ha il sottofondo de fulmini e dei tuoni che rimbombano, e non la nenia della pioggia.

E poi c’è la spocchia di chi ha già sfoggiato il vestito buono della festa prima ancora di potersela permettere. Roba che se nel calcio ha ancora un valore la scaramanzia, tra i tifosi rossoneri ci sarebbe di che sfinirsi a scongiuri. Il pari con la Roma, al termine di 90 minuti tutt’altro che spettacolari prolunga il duello con i viola, e poco conta se come probabile a Siena i rossoneri raggiungeranno ugualmente il loro obiettivo (non temiamo a scriverlo, infondo i primi a non essere scaramantici son proprio loro). Anzi, il fatto che l’unica pecca nella direzione del tanto temuto fiorentino Rocchi (almeno così abbiamo letto) riguardi un rigore non concesso alla Roma, non cambia la sostanza né il conto finale. La Fiorentina ancora per una settimana potrà concedersi sogni di gloria con la sicurezza di avere già il passaporto per l’Europa. Più che una consolazione, una gran bella sensazione nella quale crogiolarsi di fronte alla spocchia rossonera.