IL PISTOLERO CERCA RISCATTO: SAN SIRO E L'INTER NEL MIRINO
L’ultima volta che ha calcato quel prato aveva la maglia rossonera, protagonista sbiadito di un pari a reti bianche contro la Sampdoria e di una prestazione impalpabile che era il preludio alla sua partenza. Adesso, a più di ottocento giorni di distanza da quel 6 gennaio 2020, Krzysztof Piatek torna in un San Siro che si annuncia sold-out con il caricatore pronto a sparare. Il mirino è puntato sull’Inter, squadra a cui il polacco non ha mai segnato (tre partite e zero gol) e su un luogo, la Scala del Calcio, capace di evocare ricordi agrodolci per l’ex Milan.
Era iniziata al meglio la sua avventura milanista, con una doppietta in pochi minuti all’esordio in casa in Coppa Italia. Poi il rapporto con la tifoseria si era incrinato e negli ultimi tempi a Milano Piatek sembrava risentire della “sindrome di San Siro”, ovvero quell’influenza negativa quasi mistica che quel luogo leggendario ha su giocatori che vengono bollati come “non degni di tale palcoscenico”.
Passati due anni, Piatek torna da avversario al Meazza e lo fa con una verve ritrovata: nella sua terza avventura italiana, a Firenze, il pistolero ha ritrovato fiducia e, di conseguenza, confidenza col gol. Già 6 in 10 partite con la Fiorentina, uno score che il polacco vuole incrementare proprio a San Siro. Lo si è capito dalle parole di ieri e dalla concentrazione mostrata in questa settimana: l’incrocio con l’Inter è speciale per Piatek, non tanto per l’avversario, quanto per la cornice e per la voglia di rivalsa del centravanti. In questi mesi con Italiano, ha detto, ha compreso la necessità di diventare attaccante più totale, di evolversi in qualcosa di più rispetto al puro terminale offensivo d’area di rigore.
La strada ancora è lunga, visto che finora il Piatek visto in viola è simile alla miglior versione ammirata con Genoa e Milan, finalizzatore efficace ma che, quando esce dalla comfort-zone dell’area di rigore, risulta quasi spogliato del suo talento. Visto il prezzo del riscatto (15 milioni), servirà un salto in avanti anche in termini di prestazioni per meritarsi la conferma a fine anno. Nel futuro prossimo però c’è solo l’Inter e San Siro, stadio in cui non ha mai fatto gol da avversario, nel mirino del pistolero.