I NIPOTI DEI GARIBALDINI CANTANO 'TERRONE' A COMMISSO

04.04.2024 10:00 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
I NIPOTI DEI GARIBALDINI CANTANO 'TERRONE' A COMMISSO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Poiché tra i raffinati intellettuali tifosi atalantini venuti al Franchi per la semifinale di Coppa Italia, poi vinta dalla Fiorentina, alcune intelligenze scelte  hanno gridato all’indirizzo di Rocco Commisso, per altro non presente: 'terrone, terrone’, questi begli arnesi non sanno o forse hanno scordato che nella celeberrima spedizione dei Mille, agli ordini del nizzardo Giuseppe Garibaldi, figurava un nutritissimo drappello di uomini di origine bergamasca. Data questa presenza di diverse decine di bergamaschi tra le file delle camicie rosse che risalirono lo stivale dalla Sicilia in su nel Maggio 1860, contribuendo a fare l’Italia, la città orobica è appunto detta ‘città dei Mille’.

È quindi più che possibile che tra chi latrava il coretto contro il presidente viola, vi fossero discendenti di quegli stessi uomini che salpati da Quarto, sbarcarono a Milazzo e poi dalla Sicilia approdarono proprio nella Calabria dove è nato Rocco Commisso. Ieri i loro poveri ascendenti, si saranno rivoltati nella tomba per il canto dei balordi discendenti  i quali credono  probabilmente sia coraggioso, trasgressivo  e dileggiante, quando invece è solo stolido e qualifica  chi lo fa. E’ tristemente vero che l’ignoranza crassa genera mostri.

Del resto lo stesso Garibaldi, pochi anni dopo l’unificazione d’Italia, assistendo ad  alcuni eccessi  nella repressione del brigantaggio da parte del governo piemontese, disse che se avesse saputo come finiva, l’unità d’Italia non l’avrebbe fatta. Chissà cosa direbbe oggi nel guardare le imprese canore calcistiche di quei giganteschi ingegni dei nipotini dei suoi uomini.