I LATI POSITIVI
Quando pareggi in casa contro l'ultima in classifica, è naturale che la prima reazione sia quella di storcere la bocca. Ma è un esercizio che la Fiorentina di adesso non può permettersi, se è vero che soli 20 giorni fa era a lottare per le zone nei pressi della retrocessione e invece adesso è a 10 punti di distanza dal terzultimo posto.
È evidente che qualcosa sul mercato Pradè e Barone dovranno fare, perché gli inserimenti di Eysseric e Maxi Olivera hanno scoperto il velo su una rosa che - almeno per Iachini - fa preferire due desaparecidos del mondo gigliato rispetto ad altri giovani che in passato potevano e dovevano mostrare evidentemente qualcosa in più.
Non va dimenticato però che la Fiorentina partiva ai nastri di partenza con un progetto in completa ricostruzione, figlio di un passaggio di società che per forza di cose ha minato la struttura della squadra e della società. E che di obiettivi non ne sono stati posti, se non quello di arrivare a fine anno senza dover lottare per la retrocessione con più di 41 punti. Ora ne bastano 17 per superare quella quota.
Allora - almeno per adesso - va bene che la squadra veda la crescita esponenziale di giocatori come Dragowski o Lirola, che possa adesso contare su una solidità difensiva che non si vedeva da tempo e che tutto sommato l'Europa sia ancora distante soli 6 punti (Cagliari permettendo).
Con la speranza che questa stagione non metta la squadra viola di fronte ad un altro infortunio (leggasi Gaetano Castrovilli, le cui condizioni tengono con il fiato sospeso un'intera città) e che dal mercato arrivino gli innesti giusti per continuare il processo di crescita.