I GIORNI DI VINCENZO

13.08.2013 00:06 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
I GIORNI DI VINCENZO

Non c'è dubbio, il protagonista assoluto della serata lusitana è stato Vincenzo Montella. Più dell'errore di Pizarro, più di Munùa sorpreso fuori dai pali, più di Gomez che sbaglia un gol a porta vuota. E sì che un vecchio adagio recita che le partite le vincono e le perdono i calciatori. Addirittura c'è chi, da anni, sostiene che l'allenatore incide non più del 20%. E invece... Al Josè Alvalade di Lisbona Vincenzo Montella è stato protagonista prima, durante e persino dopo la partita. Ci spingiamo più in là: Vincenzo Montella sarà il protagonista principale anche dei prossimi 10 giorni che attendono la Fiorentina, guarda caso fino al 22 agosto, data del preliminare di Europa League contro il Grassoppher. E non solo, Vincenzo Montella sempre più padrone del destino viola: lo è stato la stagione scorsa, lo sarà nella prossima. E non a caso la Fiorentina gli ha offerto un nuovo contratto fino al 2017, consegnandogli le chiavi di un progetto, di un sogno. Ma andiamo con ordine.

MONTELLA E IL PORTIERE - Pronti via, Montella schiera a sorpresa Gustavo Munùa dal primo minuto. Notizie di Neto? Il brasiliano è in panchina, a meditare sugli errori commessi a Villareal. Siamo sinceri, sembra una delegittimazione verso l'ex numero uno che, proprio nell'ultima amichevole prima dell'esordio europeo, si vede scavalcare dal numero 12 uruguaiano. Intendiamoci, l'aeroplanino ha tutto il diritto di scegliere, di schierare uno o l'altro. E del resto lo aveva detto in conferenza stampa: "Ho due portieri titolari, Neto e Munùa. Sceglierò di volta in volta". Il problema è che nessuno dei due ha convinto, sopratutto a non essere convinta della scelta (qualunque essa sia) è la squadra nel suo insieme. Il reparto difensivo, nello specifico, tradisce apprensione, preoccupazione... Ecco, quindi, la prima decisione che Montella deve prendere in questi 10 giorni. Neto o Munùa? Munùa o Neto? Oppure, perchè non spingere per un'alternativa? Abbandoniamo per un attimo Julio Cesar, ma siamo sicuri che le opzioni Sorrentino, Agazzi, Sommer, non siano preferibili a due portieri sull'orlo di una crisi di nervi? Deve decidere Montella, lo deve fare presto e bene.

MONTELLA, TRA MODULO ED ESPERIMENTI - Pronti via, altra sorpresa. Montella punta ancora sul modulo 4-3-3, addirittura con Cuadrado a sinistra e Joaquin a destra. Balza agli occhi l'incongruenza della scelta: dopo 20 giorni (e 4 amichevoli) a Moena trascorsi a "studiare" il 3-5-2, a Villareal spunta il vecchio 4-3-3. Il risultato lo ricordiamo tutti: 2-0 per gli spagnoli e prova a dir poco incolore. Addirittura fuori Rossi, con Mario Gomez punta centrale. A Lisbona ci si aspetta il ritorno al 3-5-2, e invece... Conferma del 4-3-3, Gomez fuori e Rossi unica punta. E poi altri esperimenti tra i quali lo stesso Cuadrado nella ripresa schierato come terzino destro. Idem come sopra, deve decidere Montella. Sopratutto, il tempo degli esperimenti è finito.

MONTELLA E LA PSICOLOGIA - Lo abbiamo premesso, Montella protagonista persino dopo la partita. "Siamo indietro, forse abbiamo sbagliato qualcosa nella preparazione - ha chiosato l'aeroplanino al 90'. Forse abbiamo fatto un ritiro troppo lungo". Innanzitutto chapeau, perchè quella delle scuse è una pratica (sopratutto in Italia) pressochè sconosciuta. E poi... Da questo si evince che la squadra è scarica, che ha bisogno di riposo, mentale più che fisico. Lo conferma Giuseppe Rossi che, appena sceso dall'aereo, ha twettato: "Finalmente a Firenze", a testimonianza del desiderio di tornare a casa. Di quanto sia stato lungo e faticoso il periodo trascorso in ritiro, tra Montecatini, Moena e la tournee iberica. Ecco, in questo senso l'opera di Montella sarà ancora più importante: restituire serenità e motivazione ad un gruppo apparso stanco, scarico, svuotato. Mancano 10 giorni, i giorni di Vincenzo.